L'Anonimato: Quando il Pensiero si Maschera

Cosa c'entrano un monaco medievale, un pirata dell'informazione e un influencer del Settecento? Apparentemente nulla, ma in realtà sono tutti esempi di chi ha scelto l'anonimato per far circolare idee, opinioni e qualche volta anche scandali.

Un Tuffo nella Storia

Scrivere in forma anonima non è una trovata moderna, anzi! Già nel Medioevo alcuni monaci trascrivevano manoscritti senza firmarli, lasciando ai posteri il dubbio su chi avesse scritto quelle perle di saggezza o, talvolta, critiche sottili alla Chiesa.

Poi arriviamo al Seicento, quando in Francia e Inghilterra cominciarono a circolare fogli clandestini pieni di satire e attacchi politici rigorosamente anonimi. Non per senso del mistero, ma perché rischiare il patibolo non era un'idea allettante! Un esempio? Daniel Defoe, che prima di scrivere Robinson Crusoe, pubblicava articoli senza firma per evitare la censura.

E negli Stati Uniti del Settecento? Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori, si divertiva a scrivere sotto pseudonimo (Silence Dogood era uno dei suoi preferiti) per prendere in giro la società e diffondere idee rivoluzionarie.

Anonimato Oggi: Tra Memes e Hacker

Oggi l'anonimato ha assunto una nuova veste. Se prima serviva per sfuggire ai censori, ora si usa per creare profili social fake, sparare opinioni senza filtri o diffondere meme senza doverne rendere conto. Certo, ci sono anche gli hacker, i whistleblower e i giornalisti investigativi che usano l'anonimato per motivi molto più seri.

Curiosità: Il Primo "Anonymous" della Storia?

Uno dei primi casi documentati di pensiero anonimo? Probabilmente risale all'antica Grecia, con le opere attribuite ai "Sofisti", spesso riportate senza paternità certa. Oppure possiamo considerare le lettere anonime dei tribunali romani, in cui qualcuno poteva accusare il vicino senza metterci la faccia.

Insomma, l'anonimato ha sempre avuto il suo fascino: un po' per protezione, un po' per strategia, e un po' per il puro gusto di restare nell'ombra mentre si lascia un segno nel mondo. E tu, lo useresti?




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