L'ultimo abbraccio a Papa Francesco: un vento di rose e preghiere

 

Roma, 26 aprile –


La Piazza che ha visto secoli di storia oggi sembrava sospesa, trattenuta nel respiro di 250 mila anime venute a salutare un uomo che aveva insegnato al mondo la forza della mitezza.
Papa Francesco, il pastore venuto “dalla fine del mondo”, ha compiuto il suo ultimo viaggio terreno: una lenta processione di amore e gratitudine che ha attraversato Piazza San Pietro fino a Santa Maria Maggiore, sotto un cielo che pareva vegliare in silenzio.

Le rose, lanci di speranza e di addio, hanno accompagnato il feretro adagiato su una papamobile semplice, senza trionfi, senza ori, solo la nuda verità di un uomo che aveva scelto di vivere poveramente anche nella morte.

Attorno a lui, 166 delegazioni internazionali, capi di Stato, gente comune, bambini, anziani, volti segnati da lacrime discrete e da preghiere che sembravano salire dritte al cielo.
Dal sagrato, il cardinale Giovanni Battista Re ha dato voce al sentimento di tutti: "Di fronte alle guerre, Francesco ha incessantemente implorato la pace."
Parole pesate come pietre leggere, capaci di sfiorare e ferire insieme.

Mentre il corteo si inoltrava verso la Basilica, un'altra campana suonava lontano, a Gaza: quella della chiesa della Sacra Famiglia, dove i rifugiati hanno seguito in diretta il funerale.
Padre Gabriel Romanelli ha promesso: "Ogni sera alle 20 faremo rintoccare le nostre campane, l'ora in cui il Papa ci chiamava per farci sentire la sua benedizione."
Un filo sottile ma tenace, più forte di ogni distanza e di ogni dolore.

In un giorno segnato anche dall'incontro tra Trump e Zelensky, un'altra eco ha attraversato i social: "Che il Signore ascolti ogni cuore sincero oggi!" ha scritto il presidente ucraino.
E in quel “oggi” c'è tutta l'eredità di Francesco: il richiamo alla verità nascosta in ogni gesto semplice, in ogni cuore ferito che ancora osa sperare.

Ora il suo corpo riposa tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, in una tomba modesta, quasi a non voler disturbare i santi e gli angeli che già abitano quel luogo.
Ma Francesco è ancora qui, nei sorrisi che insegnano il coraggio della bontà, nei silenzi che gridano misericordia.

Non finisce tutto oggi.
Inizia, forse, un altro viaggio.




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