Ettore Mo![]() Ettore Mo è stato tra i più importanti corrispondenti di guerra nella storia del giornalismo italiano. Nasce a Borgomanero (Novara) il giorno 1 aprile 1932.
Ettore Mo Formazione e studiFinito il liceo classico, frequenta l'università di lingue e letterature straniere Ca' Foscari a Venezia che però abbandona prima di laurearsi. Inizia a viaggiare: da Venezia a Milano, poi Jersey, Parigi, Madrid, Amburgo fino a Londra. Per mantenersi Ettore Mo lavora come cameriere, bibliotecario, steward, infermiere, insegnante di francese e chissà quant'altro. L'incontro decisivo della sua vita avviene nel 1962 nella capitale inglese con Piero Ottone (importante figura del giornalismo italiano negli anni '70), allora corrispondente londinese del Corriere della Sera.
I primi anni da giornalistaA trent'anni Ettore Mo inizia una gavetta giornalistica lunga e dura. Rimane a Londra cinque anni, poi è a Roma e Milano dove segue musica e teatro per scrivere sulla pagina di cultura e spettacoli. Nel 1979 diventa inviato speciale: il direttore Franco Di Bella lo manda a Teheran, in Iran, dove l'Ayatollah Khomeini è appena tornato dall'esilio ed ha preso il potere. Ettore Mo racconta la rivoluzione khomeinista in Iran, l'invasione russa e la resistenza dei mujaheddin in Afghanistan.
Negli anni torna varie volte in Afghanistan, entrando anche da clandestino, travestito da mujaheddin, percorrendo le strade montuose con ogni mezzo. Ettore Mo negli anni '80 e '90A partire dal primo incontro del 1981, Mo ha modo di incontrare ed intervistare più volte Ahmad Shah Massoud, il Leone del Panshir. Per me era un amico. Lo uccisero due giorni prima dell'attacco alle Twin Towers. I suoi amici mi raccontarono che la sera prima di morire aveva parlato loro di Dante e Hugo. Aveva insegnato loro la guerra, ma anche la poesia. Dal 1995, anno nel quale è a Sarajevo durante la guerra di Bosnia, al suo fianco c'è Luigi Baldelli, il fotografo compagno di viaggio e di lavoro. Visto il mestiere che faccio, dovrei finire all'inferno, dove troverei certamente storie particolari da raccontare.
La filosofia di Ettore MoEttore Mo racconta in prima persona tutte le crisi mondiali. Ha conosciuto e intervistato i maggiori protagonisti della sua epoca (Von Karajan, Pavarotti, il generale Giap in Vietnam, Madre Teresa in India, i Beatles a Londra...), e sempre secondo la sua filosofia, per la quale per un giornalista l'importante è essere sul posto, vedere con i propri occhi, ascoltare i fatti dai testimoni diretti e riportarlo in prima persona. Anche se in pensione continua a girare il mondo in cerca di storie da raccontare ai suoi lettori. È una malattia: se hai avuto la fortuna di essere testimone dei più grandi avvenimenti non riesci più a farne a meno. Nella sua carriera ha scritto diversi libri e ha ricevuto ancor più riconoscimenti e premi. ultimo aggiornamento: 30/03/2022 Cosa pensi di questa biografia? Una biografia al giorno Newsletter del sito Biografieonline • Modifica la frequenza di ricezione Vuoi annullare l'iscrizione? Ci mancherai ☹ |
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