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Novak Djokovic

La costruzione di un talento

Novak Djokovic

Novak Djokovic nasce a Belgrado, in Serbia, il 22 maggio del 1987. Tennista di grande talento, già apprezzato e atteso sin dagli esordi della sua carriera, il 4 luglio del 2011 è diventato il numero uno al mondo nella classifica mondiale ATP, succedendo allo spagnolo Rafael Nadal. Il suo idolo è sempre stato Pete Sampras. Inoltre, è un destrimane naturale, in grado di colpire con il rovescio con entrambe le mani e con la stessa straordinaria precisione.

Le prime racchette il piccolo Nole, com'è soprannominato in famiglia, le impugna già all'età di quattro anni. Ad allenarlo, già a quel tempo, nella fiorente Kopaonik c'è la leggenda del tennis iugoslavo Jelena Gencic, che anni prima aveva forgiato la tennista Monica Seles. Quando il futuro numero uno al mondo ha ancora otto anni, Gencic non nasconde le proprie previsioni e lo definisce "il più grande talento che abbia mai allenato dai tempi della Seles".

In realtà, nella sua famiglia lo sport è un'attività piuttosto seria e non è difficile intuire da dove provenga la passione per l'agonismo del futuro campione serbo. I suoi genitori sono Srdjan e Dijana, entrambi proprietari di un ristorante sul monte Kopaonik. Tuttavia, suo padre vanta alle proprie spalle una discreta carriera come sciatore professionista e, anche, come giocatore di calcio. Ma non è finita. Il piccolo Nole ha anche altri due zii che hanno avuto una carriera come sciatori per giunta a ottimi livelli. Mentre i suoi due fratelli più giovani, sono entrambi anche loro tennisti, sia Marko che Djordje.

Ben presto, davanti al talento del giovane Novak, papà Djokovic deve arrendersi all'idea di vedere il suo primogenito diventare un tennista. Egli avrebbe voluto che intraprendesse la sua stessa carriera, dedicandosi agli sci, suo grande amore, oppure al calcio, sport decisamente più remunerativo e nel quale la stessa Serbia vanta una tradizione non da poco. Tuttavia, il giovane Novak ci mette poco a convincere i suoi che la passione per le racchette non è affatto estemporanea.

Già all'età di 12 anni, infatti, Novak viene iscritto all'accademia di Nikola Pilić a Monaco. L'esperienza tedesca dura circa un biennio, a fasi alterne, prima del rientro in patria e serve, senza ombra di dubbio, a limare e perfezionare il talento del giovanissimo tennista serbo. Ad ogni modo, la sua carriera comincia quando ha appena 14 anni, all'interno dell'universo giovanile. Nel 2001 infatti, il giovane Djokovic si laurea campione d'Europa, in singolo, doppio e a squadre. Nello stesso anno poi, a San Remo, si aggiudica l'oro con la sua nazionale, i cosiddetti "Blues", arrivando al secondo posto ai campionati del mondo.

Nel 2003 è uno dei migliori tennisti del circuito juniores. Vince un torneo Futures in Serbia e arriva in finale a Norimberga, per giunta facendosi notare in alcune altre competizioni importanti sia in Francia che negli States. Nel giro di poco tempo, entra nella classifica mondiale juniores, tra i migliori quaranta.

Nel 2004 arriva l'esordio tra i professionisti che lo piazza, nell'arco di qualche mese, già a metà classifica del ranking mondiale. Esordisce in un torneo challenger a Belgrado ma esce subito, mentre arriva in semifinale ai Futures di Zagabria. Lo stesso anno poi, viene selezionato per la coppa Davis, in un singolare contro la Lettonia. Sempre nello stesso anno, battendo l'italiano Daniele Bracciali, vince per la prima volta un torneo Challenger, a Budapest. Due settimane dopo, si qualifica per la prima volta a un torneo ATP, a Umago, cosa che bisserà a settembre, questa volta nel torneo di Bucarest. Qui, ottiene la sua prima vittoria, superando il n. 67 del ranking, Arnaud Clement.

Entro novembre del 2004, entra tra i primi 200 al mondo nella classifica ATP, grazie soprattutto alla vittoria nel challenger di Aquisgrana. Nel 2005 si mette in evidenza nei Grande Slam di Parigi, Melbourne e Londra. Nella capitale inglese pertanto, grazie all'ottimo risultato ottenuto, riesce a guadagnarsi un posto per il main draw di New York, dove raggiunger il terzo turno. Questo gli permette di salire alla posizione numero 80 in classifica, che migliorerà di due posizioni durante la Master Cup di Parigi, l'ultima competizione del 2005, quando, pur uscendo al terzo turno, riesce a battere per la prima volta uno dei migliori dieci giocatori al mondo, il numero 9 Mariano Puerta.

Sempre nel 2005 va annoverata anche la sua prima partecipazione a Wimbledon, sul campo che anni dopo gli consentirà di diventare il primo giocatore al mondo.

I primi mesi del 2006 invece, non sono esaltanti per Djokovic. A parte alcune buone vittorie con la sua nazionale, esce praticamente subito all'Australian Open, al torneo di Zagabria e a Rotterdam, senza contare l'eliminazione di Indian Wells, per mano del n. 88 al mondo, Julien Benneteau. Mesi dopo, a Montecarlo, si ritrova davanti il numero uno, Roger Federer. Non brilla nemmeno sulla terra di Barcellona e ad Amburgo.

Il suo talento però, il tennista serbo ha modo di dimostrarlo al Roland Garros, quando batte senza problemi tutti i suoi avversari, fino ai quarti di finale, dove trova il campione in carica del torneo, Rafael Nadal. Tuttavia, il buon risultato ottenuto lo porta a quota 40 nel ranking ATP. Bene anche a Wimbledon, dove arriva al quarto turno, perdendo contro Mario Ancic.

Sulla terra di Anersfoort invece, qualche mese dopo, arriva per Novak Djokovic il primo torneo ATP: il cileno Nicolas Massu viene superato per 7-6 6-4 nella bella finale. Anche al torneo di Umag, stacca un biglietto per la finalissima, ma deve capitolare a causa di alcuni problemi di respirazione, che lo costringono ad un intervento chirurgico.

Dopo qualche settimana di riposo, è a Metz, dove vince il suo secondo torneo ATP, battendo in finale Jurgen Melzer.

Il 2006 è interessante soprattutto per la rivincita che si aggiudica il serbo al Master di Miami, contro Rafa Nadal, vincitore l'anno prima contro di lui. È ai quarti che supera lo spagnolo, sfruttando bene i suoi turni di battuta. Nello stesso torneo, supera Andrew Murray e in finale, trova il sorprendente argentino Guillermo Canas, il quale ha battuto nientemeno che Federer. Contro Djokovic però, Canas deve arrendersi, battuto in tutti e tre i set. Il tennista serbo diventa il numero 7 al mondo.

Ma non è finita la sua scalata. Il 12 agosto infatti, dopo l'ottimo piazzamento alle Masters Series di Montecarlo e le belle prestazioni al Roland Garros e a Wimbledon, il tennista serbo si aggiudica il torneo di Montreal, il quale significa per lui sesto titolo in carriera e secondo torneo Masters Series. Gli ultimi tre avversari che batte, uno dopo l'altro, si chiamano Andy Roddick, Rafa Nadal e, in finale, per la prima volta, Roger Federer. È terzo nel mondo alla fine dell'anno.

Nel 2008 Djokovic trionfa letteralmente all'Australian Open, arrivando in finale praticamente senza mai perdere un solo set durante tutta la competizione. Batte, nell'ordine, Benjamin Becker, Simone Bolelli, Sam Querrey, Lleyton Hewitt, David Ferrer e, ancora una volta, Roger Federer. In finale trova la sorpresa Jo-Wilfried Tsonga che, dopo aver sofferto, riesce comunque a battere. È, quest'anno, particolarmente ricco di vittorie. Djokovic si aggiudica l'ATP Master Series di Indian Wells e il Master Series di Roma, perdendo però ad Amburgo e al Roland Garros in entrambe le occasioni contro Nadal, in semifinale. A sorpresa però, esce subito a Wimbledon e perde anche a Toronto, ai quarti, e a Cincinnati, dove perde in finale contro Andy Murray.

Alle Olimpiadi di Pechino del 2008 porta la sua Serbia sul podio, al singolare, dopo aver battuto l'americano James Blake: è bronzo.

Dubai, Pechino, Basilea e Parigi: sono le quattro città che vedono Novak Djokovic trionfare sugli avversari in un 2009 assolutamente ricco di soddisfazioni sportive per lui. Negli Emirati Arabi batte lo spagnolo Ferrer, dopo aver perso contro Tsonga gli ATP di Marsiglia. Stessa sorte trova al Master 1000 di Montecarlo, dove perde la finale, combattutissima, contro il forte Rafael Nadal. Si rifà il mese dopo, a maggio, agli ATP 250 di Belgrado, battendo in finale il tennista polacco Kubot, cosa che non accade al Master romano, sempre nello stesso mese, dove perde la finale ancora una volta contro Rafael Nadal, che lo batterà una terza volta a Madrid, questa volta nelle semifinali. Arriva in finale, senza vincere, anche a Cincinnati, mentre si aggiudica l'ATP 500 di Basilea, battendo in finale il padrone di casa Federer, prima del trionfo parigino, che chiude anno e stagione.

Nel 2010, nei primi mesi, si guadagna la seconda posizione mondiale, dopo essere uscito a causa di un fastidioso problema intestinale agli Australian Open, ai quarti di finale. Vince ancora a Dubai, e arriva in semifinale a Wimbledon, dove viene battuto dal ceco Tomáš Berdych, mentre qualche mese dopo, agli US Open si piega solo in finale, contro il numero uno del mondo Nadal, al termine di un match molto combattuto. Aver eliminato Federer in questo torneo alle semifinali gli costerà caro: lo svizzero infatti, persa la seconda posizione mondiale a scapito proprio del tennista serbo, si vendica consecutivamente a Shanghai, Basilea e alle ATP World Tour Finals. Tuttavia, il 5 dicembre, Djokovic si aggiudica con la sua nazionale la Coppa Davis, superando nella finalissima la nazionale francese.

L'anno dopo, vince subito gli Open di Australia, fa tris a Dubai e si presenta alla finale del BNP Paribas Open di Indian Wells con un record di vittorie impressionante, durato circa un anno. Dopo aver battuto per l'ennesima volta Federer in semifinale, il tennista di Belgrado batte per la prima volta in una finale Rafael Nadal. Qualche settimana dopo, si aggiudica anche il torneo di Miami e dopo alcuni mesi, invece, confermando una striscia di forma incredibile, sconfigge per la terza volta di fila Nadal, al Master 1000 di Madrid, cosa che rifarà anche a Roma, nuovamente sulla terra, come in Spagna.

La svolta allora, nel 2011, dopo averla sfiorata al Roland Garros, arriva sull'erba di Wimbledon. Battuto in semifinale il francese Tsonga, diventa automaticamente il numero uno al mondo, coronando il sorpasso anche sul campo, con la vittoria in finale contro Nadal col punteggio di 6-4, 6-1, 1-6, 6-3. Subito allora, piazza un nuovo record, vincendo il Masters 1000 di Toronto e diventando il primo giocatore della storia a vincere 5 titoli Atp Masters 1000 nello stesso anno.

Dopo alcune sconfitte a causa di qualche guaio fisico, agli US Open 2011 Djokovic torna campione e passeggia letteralmente sugli avversari, fino alla finale contro Rafael Nadal, che batte ancora una volta. È un anno da incorniciare per il tennista serbo, il 2011, tanto che batte il record di maggior guadagno ottenuto in un anno: 19 milioni di dollari. Nel 2012, dopo aver vinto per la terza volta gli Open australiani, Djokovic viene premiato a Londra con il Laureus Award, esattamente il 6 febbraio: un premio che, nello sport, vale quanto un Oscar al cinema. Prima di lui, solo Roger Federer e Rafa Nadal l'hanno vinto.


ultimo aggiornamento: 17/02/2012

 

Oggi, lunedì 22 maggio 2017 • S. Rita da Cascia, S. Giulio, S. Folco

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