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☀ Biografia di oggi: Vasco Errani

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Vasco Errani

Vasco Errani

Vasco Errani nasce il 17 maggio del 1955 a Massa Lombarda (Ravenna). Negli anni Settanta aderisce al Partito Comunista Italiano, e proprio con il PCI diventa consigliere comunale a Ravenna nella prima metà degli anni Ottanta. Sempre per il Comune romagnolo è assessore alle Attività Economiche a partire dal 23 ottobre del 1992. Mantiene tale carica, però, solo per pochi mesi, abbandonandola il 20 giugno del 1993.

Nel 1995 viene eletto nel Consiglio regionale dell'Emilia-Romagna, dove si vede assegnato il ruolo di Sottosegretario alla Presidenza della Regione nella Giunta Bersani II. Conserva questo incarico fino al mese di giugno del 1996, mentre l'anno successivo viene nominato, nella Giunta La Forgia, assessore regionale al Turismo.

La presidenza della Regione Emilia-Romagna

Nel 1999 Vasco Errani viene scelto come Presidente della Giunta dal Consiglio Regionale. L'anno successivo, invece, si candida alla presidenza della Regione a capo di una coalizione di centrosinistra decisamente ampia, che è sostenuta, oltre che dai Democratici di Sinistra, anche dal PRI, dai Verdi, da Rifondazione Comunista e dal PPI.

La candidatura ha successo, ed Errani viene eletto con più del 54% delle preferenze, sconfiggendo l'avversario Gabriele Canè, giornalista ed ex direttore del "Quotidiano Nazionale", supportato da Lega Nord, Forza Italia, CCD e Alleanza Nazionale. Vasco Errani si ricandida alla presidenza della Regione anche nel 2005, ottenendo una percentuale di voti superiore a quella conquistata nella precedente occasione. In questo caso le preferenze sfiorano il 63%. Mentre al candidato della Casa delle Libertà Carlo Monaco tocca poco più del 35% dei voti.

Vasco Errani negli anni 2000

Sempre nel 2005 Vasco Errani viene nominato presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, organismo di cui era già vicepresidente da cinque anni. Con tale ruolo ha il compito di coordinare l'azione politica e istituzionale delle Regioni.

Membro del Comitato nazionale per il Partito Democratico che aggrega i leader delle varie componenti del partito, viene nominato membro della segreteria nazionale del PD nel febbraio del 2009, su iniziativa del segretario Dario Franceschini.

Errani si ripresenta alle elezioni regionali anche nel 2010: in un primo momento il suo avversario è Giancarlo Mazzuca, giornalista e uomo di fiducia dell'editore Riffeser Monti come lo era già stato Cané, anche se alla fine la candidata ufficiale del centrodestra diventa Anna Maria Bernini, deputata e vice portavoce vicario del Pdl.

Il terzo mandato alla guida della regione

Per l'esponente del centrosinistra, però, poco cambia, e con più del 52% dei voti raccolti Vasco Errani viene eletto Presidente della Regione per la terza volta consecutiva.

La ricandidatura, in ogni caso, viene contestata perché considerata in contrasto con l'articolo 2 della legge 165 del 2004, secondo il quale il presidente di una Giunta regionale non può essere immediatamente rieletto alla conclusione del secondo mandato di seguito. A questo proposito, il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo presenta un ricordo al Tribunale Civile di Bologna contro l'elezione di Errani.

Il ricorso, tuttavia, viene respinto, e anche la Corte d'Appello di Bologna confermerà in secondo grado tale parere.

Gli anni 2010 e i guai giudiziari

Nel 2012, tuttavia, il Presidente della Regione Emilia-Romagna deve fare i conti con un altro problema di non poco conto: la procura di Bologna, infatti, apre un'indagine nei confronti di suo fratello Giovanni Errani, con l'ipotesi di reato di truffa aggravata, a proposito di un finanziamento da lui ottenuto, per una somma pari a un milione di euro, per la costruzione di uno stabilimento agricolo (somma che sarebbe stata erogata proprio dalla Regione).

Nell'ambito di questa indagine, anche Vasco Errani finisce nel mirino, venendo a sua volta indagato per falso ideologico. Viene accusato di aver fornito al magistrato che stava indagando sull'erogazione del contributo, informazioni non veritiere e fuorvianti. Errani, dopo che la procura di Bologna chiede il rinvio a giudizio, opta per il rito abbreviato.

Benché la procura chieda una condanna a oltre dieci mesi di reclusione, il Presidente della Regione viene assolto dal giudice per l'udienza preliminare Bruno Giangiacomo, perché il fatto non sussiste. La Procura di Bologna, tuttavia, presenta ricorso contro l'assoluzione, e in effetti nel luglio del 2014 la Corte d'Appello condanna Errani a un anno di reclusione - con sospensione della pena.

Il politico, a questo punto, si dimette dalla presidenza della Regione, anche se annuncia la presentazione di un altro ricorso. Nell'estate del 2015 va in scena il processo presso la Corte di Cassazione, con il procuratore generale che chiede l'assoluzione per Errani. L'assoluzione giunge un anno più tardi, il 21 giugno del 2016, quando la Corte di Appello di Bologna stabilisce che il fatto non costituisce reato.

Vasco Errani e la ricostruzione dopo il terremoto del Centro Italia del 2016

Il 1° settembre del 2016 Vasco Errani viene scelto come Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione delle zone del centro Italia devastate dal terremoto che ha colpito il Lazio, l'Umbria e le Marche pochi giorni prima (principalmente nei paesi di Amatrice, Arquata, Accumoli e Pescara del Tronto).

Tale nomina, tuttavia, viene accolta tra le polemiche da parte degli avversari politici (che ritengono che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi abbia scelto Errani solo per "placare" la sua ostilità all'interno del Partito Democratico, dal momento che l'ex Presidente della Regione Emilia-Romagna è un bersaniano di ferro e si è espresso a favore del No in previsione del referendum che si svolgerà pochi mesi più tardi e che avrà un'influenza diretta sul futuro dello stesso governo Renzi). Inoltre, ad Errani viene contestata la gestione del post-terremoto del 2012, quando proprio la sua regione era stata colpita da un sisma seguito da una ricostruzione non ancora completata (nelle zone di Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e Rovigo).


ultimo aggiornamento: 05/09/2016


« [Sugli interventi post-terremoto del 2012 rispetto ai ritardi occorsi dopo il terremoto dell'Aquila del 2009] Abbiamo voluto una forte partecipazione locale alle scelte, sia nella gestione dell'emergenza che poi dell'impostazione delle fasi della ricostruzione. Assieme ai sindaci e alle Province non abbiamo fatto promesse mirabolanti o show, ma abbiamo cercato di dare un ruolo di primo piano al volontariato, all'associazionismo, alle tante realtà locali. Assieme abbiamo scelto di non fare new town, ma di intervenire e preservare il nostro patrimonio abitativo, il territorio, l'identità dei luoghi e delle comunità, studiando le necessarie soluzioni temporanee. Abbiamo deciso di dare massima precedenza alla ripresa produttiva, ai luoghi di cura (come le strutture di Carpi e Mirandola) e alle scuole, consentendo la regolarità dell'anno scolastico. Infine abbiamo chiuso i campi di accoglienza prima dell'inverno. Siamo riusciti a realizzare tali obiettivi anche grazie ad una fortissima solidarietà diffusa per la quale dobbiamo ringraziare tutto il Paese. Ed ora lavoriamo sull'incremento della sicurezza sismica e sui rimborsi per gli interventi per le case e le attività produttive, seguendo procedure certificate e vigilate da organismi come il GIRER, con una piena tracciabilità delle risorse impiegate, in modo da abbattere i rischi di infiltrazioni di economie grigie ed anche criminali. Sono trascorsi otto mesi e i problemi sono ancora tanti: si tratta di un lavoro che ci vedrà impegnati ancora per molto tempo e la nostra attenzione sarà massima. »
 

Oggi, mercoledì 17 maggio 2017 • S. Pasquale Baylon, S. Silla, S. Maro, B. Isabella

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