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Margaret Keane
Gli artisti hanno grandi occhi
Margaret D.H. Keane nasce il 15 settembre 1927 a Nashville, in Tennessee. Appassionatasi alla pittura sin da bambina, diventa famosa a San Francisco - dove nel frattempo è andata a vivere - già negli anni Cinquanta: pur non essendo particolarmente osannata dalla critica, riscuote un buon successo popolare (Andy Warhol sostiene che "se le sue opere non fossero di buon livello, non piacerebbero a così tante persone").
Negli anni Sessanta, divenuta un'artista, Margaret Keane vende le proprie opere utilizzando il nome del marito, Walter Keane (è il suo secondo, dopo il primo Frank Ulbrich): in questo periodo, i suoi lavori sono caratterizzati da ambientazioni oscure e da un'atmosfera piuttosto cupa.
Il 1° novembre del 1964 si trasferisce da San Francisco alle Hawaii, dove vivrà per i successivi ventisette anni. Nel marzo del 1965 divorzia da Walter, mentre nel 1970 si sposa per la terza volta, con Dan McGuire, un giornalista sportivo di Honolulu.
Nello stesso anno, annuncia pubblicamente, nel corso di una trasmissione radio, di essere l'autrice dei suoi lavori.
Negli anni successivi, i suoi quadri abbandonano i toni cupi degli inizi per assumere uno stile più luminoso e felice: a questo cambiamento contribuisce anche la sua conversione, che la porta a diventare Testimone di Geova.
In seguito, l'ex marito Walter Keane dà il via a una lunga diatriba sulla paternità delle opere, arrivando anche a dichiarare a "USA Today" che Margaret ha rivelato di esserne l'autrice solo perché lo riteneva morto.
La questione arriva anche in tribunale: il giudice chiamato a decidere ordina a Walter e a Margaret di realizzare un dipinto sul momento, al fine di verificare chi stia dicendo la verità. Walter si rifiuta di dipingere davanti alla corte, sostenendo di essere infortunato alla spalla, mentre Margaret in meno di un'ora completa il proprio quadro.
E così, dopo un processo di tre settimane, la giuria chiamata a decidere le concede un risarcimento danni di quattro milioni di dollari, che le viene riconosciuto ufficialmente nel 1986. Negli anni successivi, Margaret continua a dipingere con costanza.
Nel 1992 vede la luce la Keane Eyes Gallery (mentre nel 2000 muore Walter, all'età di ottantacinque anni, senza aver mai ammesso la verità riconosciuta dal tribunale). Anche negli anni Duemila, superati gli "anta", la Keane è una delle artiste più influenti e prolifiche di tutto il mondo, icona americana senza tempo: i suoi dipinti sono conservati, tra l'altro, al National Museum of Western Art di Tokyo, in Giappone, al Contemporary Museum of Art delle Hawaii, al Triton Museum di San Josè, in California, al Laguna Art Museum di Laguna Beach e al Brooks Memorial Museum del Tennessee.
Nel 2014, alla storia di Margaret viene dedicato un film, intitolato "Big eyes" e diretto dal visionario Tim Burton, che vede come protagonisti Amy Adams e Christoph Waltz; il film è incentrato sul divorzio e sul processo seguente che coinvolsero Margaret Keane e il marito negli anni Sessanta. Il titolo (Big eyes, significa "Occhi grandi") sottolinea il tratto caratteristico dei personaggi che l'artista era solita dipingere: bambini dagli occhi enormi, molto espressivi, simili a volti di bambole ma con forte emozioni ed umanità.
Con il nome del marito
Negli anni Sessanta, divenuta un'artista, Margaret Keane vende le proprie opere utilizzando il nome del marito, Walter Keane (è il suo secondo, dopo il primo Frank Ulbrich): in questo periodo, i suoi lavori sono caratterizzati da ambientazioni oscure e da un'atmosfera piuttosto cupa.
Il 1° novembre del 1964 si trasferisce da San Francisco alle Hawaii, dove vivrà per i successivi ventisette anni. Nel marzo del 1965 divorzia da Walter, mentre nel 1970 si sposa per la terza volta, con Dan McGuire, un giornalista sportivo di Honolulu.
Il segreto svelato
Nello stesso anno, annuncia pubblicamente, nel corso di una trasmissione radio, di essere l'autrice dei suoi lavori.
Negli anni successivi, i suoi quadri abbandonano i toni cupi degli inizi per assumere uno stile più luminoso e felice: a questo cambiamento contribuisce anche la sua conversione, che la porta a diventare Testimone di Geova.
La causa legale con Walter Keane
In seguito, l'ex marito Walter Keane dà il via a una lunga diatriba sulla paternità delle opere, arrivando anche a dichiarare a "USA Today" che Margaret ha rivelato di esserne l'autrice solo perché lo riteneva morto.
La questione arriva anche in tribunale: il giudice chiamato a decidere ordina a Walter e a Margaret di realizzare un dipinto sul momento, al fine di verificare chi stia dicendo la verità. Walter si rifiuta di dipingere davanti alla corte, sostenendo di essere infortunato alla spalla, mentre Margaret in meno di un'ora completa il proprio quadro.
E così, dopo un processo di tre settimane, la giuria chiamata a decidere le concede un risarcimento danni di quattro milioni di dollari, che le viene riconosciuto ufficialmente nel 1986. Negli anni successivi, Margaret continua a dipingere con costanza.
Gli anni '90 e 2000
Nel 1992 vede la luce la Keane Eyes Gallery (mentre nel 2000 muore Walter, all'età di ottantacinque anni, senza aver mai ammesso la verità riconosciuta dal tribunale). Anche negli anni Duemila, superati gli "anta", la Keane è una delle artiste più influenti e prolifiche di tutto il mondo, icona americana senza tempo: i suoi dipinti sono conservati, tra l'altro, al National Museum of Western Art di Tokyo, in Giappone, al Contemporary Museum of Art delle Hawaii, al Triton Museum di San Josè, in California, al Laguna Art Museum di Laguna Beach e al Brooks Memorial Museum del Tennessee.
Il film "Big eyes"
Nel 2014, alla storia di Margaret viene dedicato un film, intitolato "Big eyes" e diretto dal visionario Tim Burton, che vede come protagonisti Amy Adams e Christoph Waltz; il film è incentrato sul divorzio e sul processo seguente che coinvolsero Margaret Keane e il marito negli anni Sessanta. Il titolo (Big eyes, significa "Occhi grandi") sottolinea il tratto caratteristico dei personaggi che l'artista era solita dipingere: bambini dagli occhi enormi, molto espressivi, simili a volti di bambole ma con forte emozioni ed umanità.
ultimo aggiornamento: 14/11/2014
Oggi, giovedì 15 settembre 2016 • B. V. Addolorata, S. Merino, S. Niceta
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