Veronica GiulianiVoli d'amore![]() Veronica Giuliani nasce a Mercatello, nelle Marche, nel 1660. Viene cresciuta in un ambiente fortemente religioso, scandito da preghiere, esercizi spirituali, educazione al sacrificio e alla sofferenza. La madre muore nel 1667, all'età di quarant'anni e, a testimonianza delle sue aspirazioni spirituali, lascia in eredità alle cinque figlie le piaghe del copro di Cristo; a Veronica spetta la ferita del costato. Fin da bambina, sente le vicende sacre tangibilmente presenti nella sua vita. Vede Gesù bambino, ci gioca come con un compagno: lo rincorre, lo imbocca, vuole farsi baciare da lui; si scopre il seno per allattarlo. Fino al 1672 vive col padre a Piacenza, corteggiata da molti, conosciuta per la bellezza, i talenti, il carattere. Ai pretendenti che la chiedono in sposa, mostra un'immaginetta di Cristo, presentandolo come il suo fidanzato, lo sposo promesso, l'amore della sua vita. Nel 1677 entra a far parte delle Cappuccine di Città di Castello. Dedita a costanti attività d'autoflagellazione, insospettisce per i tanti fenomeni miracolosi di cui è protagonista. Viene interdetta da ogni carica e indagata dal Sant'Uffizio con un rigore vicino all'accanimento. Fino al 1703 le viene vietato ogni contatto con l'esterno; nel 1714 subisce anche l'accusa di essere strega e indemoniata, punita con rituali impietosi, come mangiare insetti. Quasi analfabeta, animata da un vivissimo desiderio di testimoniare Dio, viene costretta a riferire in maniera circostanziata e spesso pedante sui fenomeni a lei occorsi. Con vivo furore, cerca di distaccarsi dalle esperienze mondane; le liturgie e i riti sacri scandiscono la sua vita terrena, ma la sua esistenza è tutta assorbita dall'empito verso Dio. Le consorelle testimoniano folli corse negli orti e nei prati, per urlare il suo amore. Si ricorda anche l'episodio in cui, dall'alto di un pero su cui si arrampica in un raptus, grida al mondo l'esigenza di soffrire, il patimento come preparazione alla salvezza. Scrive fino alla morte, sopraggiunta nel 1727, senza dare un titolo o una forma letteraria alle sue memorie, sconfinate e ricchissime di passi avvincenti e di "voli d'amore". Viene beatificata nel 1804 e canonizzata nel 1839 da papa Gregorio XVI. Testo originale a cura di Walter Farnetti ultimo aggiornamento: 28/05/2014 Fotografie di Veronica GiulianiOggi, domenica 27 dicembre 2020 • S. Giovanni Apostolo, S. Fabiola, S. Tua Si ricordano inoltre |
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