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☀ Biografia di oggi: Marco Tardelli

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Marco Tardelli

Marco Tardelli

Marco Tardelli nasce il 24 settembre del 1954 a Careggine, in provincia di Lucca, ultimo di quattro fratelli, in una famiglia di umili condizioni, figlio di un dipendente dell'Anas. Trasferitosi a Pisa, lavora come cameriere in piazza dei Miracoli e nel frattempo intraprende la carriera di calciatore. Cresciuto nel San Martino, effettua dei provini con il Bologna, con la Fiorentina e con il Milan, ma in tutti e tre i casi viene scartato a causa della sua corporatura. Successivamente viene comprato per 70mila lire dal Pisa.

La carriera di calciatore

Con i nerazzurri, Marco Tardelli milita in serie C per due anni, mettendo a segno quattro reti in quarantuno partite disputate. Nel 1974 passa dal Pisa al Como grazie all'interessamento di Giancarlo Beltrami. Con il club lariano, allenato da Pippo Marchioro, disputa il suo primo campionato di serie B, segnando due gol in trentasei match.

In questo modo si fa notare da diverse squadre di serie A. Corteggiato dalla Fiorentina, sembra sul punto di trasferirsi all'Inter dopo che Ivanoe Fraizzoli, presidente dei milanesi, formalizza un accordo per 700 milioni con il Como. Ma alla fine è la Juventus la sua destinazione, complice l'intervento di Giampiero Boniperti, presidente dei bianconeri. I bianconeri mettono sul tavolo 950 milioni di Lire.

Marco Tardelli alla Juventus

Allenatore dei torinesi è Carlo Parola, che schiera Tardelli come terzino, in alternativa a Luciano Spinosi. Il suo esordio ufficiale risale al 27 agosto del 1975, in occasione della sfida di Coppa Italia disputata contro il Taranto. La partita è vinta per due a zero dalla Juve.

Nonostante alcune difficoltà iniziali, che rendono il suo inserimento più complicato del previsto, in breve tempo Marco Tardelli diventa un punto di riferimento del centrocampo juventino.

Il debutto con la maglia azzurra

Il 7 aprile del 1976 Marco Tardelli debutta con la maglia della Nazionale, nella partita amichevole che l'Italia vince per tre a uno contro il Portogallo. Agli ordini di Enzo Bearzot, è titolare ai Mondiali del 1978, che si giocano in Argentina, così come agli Europei del 1980, che si disputano in Italia.

In Argentina, i Mondiali dovevano immortalare l'immagine di un popolo felice e ordinato e di un'organizzazione efficiente. Insomma, erano uno spot per la dittatura militare di Jorge Rafael Videla. Da calciatore ho girato il mondo in lungo e in largo, ma avevo poco tempo per comprenderlo davvero. Noi vivevamo in una bolla, in una gabbia dorata ben separata dalla realtà. Io, in quel periodo, pensavo solo al calcio, al Mondiale. Poi, un giorno, mentre andavo all'allenamento, ho incrociato lo sguardo di un uomo con un bambino sulle spalle, forse erano padre e figlio: la folla intorno a loro si sbracciava per salutarci, per avere un autografo. Loro, invece, erano fermi, composti. Non ho mai dimenticato la tristezza di quegli occhi. È stata quella l'unica volta che in Argentina ho percepito il dolore della gente.

Il gol della finale mondiale 1982

Il nome e la storia azzurra di Tardelli resteranno però per sempre legati ai Mondiali di Spagna '82. Qui gioca sette partite e segna due reti che contribuiscono alla vittoria iridata dell'Italia. Il primo gol di Marco è quello realizzato contro l'Argentina (l'uno a zero, mentre il risultato finale sarà di due a uno); il secondo viene siglato in occasione della finale contro la Germania Ovest (il due a zero, mentre il risultato finale sarà di tre a uno). E' il celebre gol seguito dall'altrettanto celebre urlo in mezzo al campo, che la tv da allora ha ritrasmesso centinaia di volte.

Quella è la sua ultima rete in azzurro, anche se l'esperienza con la Nazionale è destinata a proseguire, anche perché in seguito al ritiro di Dino Zoff è proprio Tardelli a indossare la fascia di capitano.

L'ultima partita con la Juventus

Il 29 maggio del 1985 Marco Tardelli scende in campo per l'ultima volta con la maglia della Juve in occasione di una partita destinata a entrare nelle cronache non solo sportive: si tratta, infatti, della finale della Coppa dei Campioni che si svolge allo stadio Heysel e che si conclude sull'uno a zero per i bianconeri dopo la morte di numerosi tifosi sugli spalti.

Io non ho mai vinto una Coppa dei campioni. Cioè l'ho vinta ma non l'ho... vinta, non la riconosco.

Lasciata la società piemontese con un bottino di 34 reti segnate in 259 incontri, per un totale di cinque scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa delle Coppe, una Coppa dei Campioni e due Coppe Italia, Marco si trasferisce all'Inter in cambio di Aldo Serena.

Le ultime partite con la nazionale

Intanto il 25 settembre del 1985 disputa il suo ultimo match con la maglia della Nazionale, un'amichevole persa per due a uno contro la Norvegia a Lecce. A Milano trascorre un paio di stagioni, che però si dimostrano al di sotto delle attese, nonostante una doppietta messa a segno in semifinale di Coppa Uefa contro il Real Madrid nel 1986. Nell'estate di quello stesso anno, per altro, viene convocato per i Mondiali del 1986 in programma in Messico, dove tuttavia non viene mai impiegato, pur sedendo per tre volte in panchina: la sua carriera in azzurro si conclude con sei gol realizzati in ottantuno presenze.

Gli ultimi anni da calciatore

Nell'estate del 1987, quindi, Tardelli scioglie il contratto con l'Inter e passa al San Gallo, in Svizzera. Con i biancoverdi gioca per una stagione sola, per poi appendere definitivamente gli scarpini al chiodo. Terminata la carriera da calciatore, il 21 settembre del 1989 viene nominato responsabile dell'Italia Under 16.

La carriera di allanatore

Un anno più tardi è scelto come vice di Cesare Maldini per l'Italia Under 21. Il 26 giugno del 1993 lascia l'azzurro per andare sulla panchina del Como, in serie C1. La stagione si conclude con la vittoria dei play-off e il passaggio in serie B.

Nel giugno del 1995 viene chiamato ad allenare il Cesena, sempre in serie B: in Romagna rimane poco più di un anno, venendo licenziato nell'ottobre del 1996. Così, un paio di mesi più tardi torna in azzurro: sempre come vice di Cesare Maldini, ma questa volta per la Nazionale maggiore.

Il 23 aprile del 1997 viene selezionato come commissario tecnico dell'Italia Under 23 per i Giochi del Mediterraneo, manifestazione che si svolge a Bari e che vede gli azzurri conquistare la medaglia d'oro, mentre a dicembre diventa ufficialmente il ct dell'Under 21.

Gli anni 2000

Tardelli porta gli azzurrini a vincere gli Europei Under 21 nel 2000. Poi viene chiamato ad allenare l'F.C. Inter, ma la sua esperienza da tecnico nerazzurro è disastrosa, contrassegnata dal derby perso per sei a zero contro il Milan e dalla sconfitta per sei a uno in Coppa Italia contro il Parma.

Così, il 19 giugno del 2001 lascia l'Inter. Tardelli torna ad allenare un anno e mezzo più tardi: il 29 dicembre del 2002 viene ufficializzato, infatti, il suo arrivo sulla panchina del Bari, società da cui sarà esonerato, però, nel novembre dell'anno seguente. Nella primavera del 2004 viene scelto come commissario tecnico dell'Egitto, ma la sua esperienza dura pochi mesi: si conclude già a ottobre, in seguito a una sconfitta contro la Libia.

Diventato allenatore dell'Arezzo nel febbraio del 2005, viene esonerato subito dopo due mesi, venendo rimpiazzato da Pasquale Marino, di cui peraltro aveva preso il posto. Nel 2008 diventa il vice di Giovanni Trapattoni sulla panchina dell'Irlanda, mantenendo tale incarico fino al 2013.

Nel 2016 pubblica la sua autobiografia, intitolata "Tutto o niente - La mia storia". Ha due figli: Sara Tardelli, giornalista (con cui ha scritto il libro appena citato), avuta dalla prima moglie, e Nicola Tardelli, modello, nato dalla relazione con la reporter Stella Pende. Nel 2017 ha avuto una relazione sentimentale con la giornalista e conduttrice tv Myrta Merlino.


ultimo aggiornamento: 26/06/2017


 

Oggi, domenica 24 settembre 2017 • S. Pacifico, S. Coprio, B. V. della Mercede

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