Chesley Sullenberger![]() Pilota capitano comandante di aerei di linea, Chesley Sullenberger deve la sua fama all'episodio che il 15 gennaio 2009 lo vide protagonista: con il suo aereo compì un ammaraggio di emergenza a New York sulle acque del fiume Hudson portando in salvo tutte le 155 persone presenti sul velivolo. La storiaChesley Burnett Sullenberger, III nasce il 23 gennaio del 1951 a Denison, in Texas, figlio di un dentista di origini svizzere e di un'insegnante delle scuole elementari. Appassionatosi sin da bambino di modellini di aerei, già da piccolo sostiene di voler volare, attirato anche dai jet militari di una base Air Force situata non molto lontano da casa sua. All'età di dodici anni Chesley dimostra un QI molto elevato, che gli permette di entrare a far parte del Mensa International, mentre alle superiori è flautista e presidente del circolo di latino. Membro attivo della Waples Memorial United Methodist Church della sua città, si diploma nel 1969, non prima di avere imparato a volare a bordo di un Aeronca 7DC. Nello stesso anno si arruola nell'Air Force Academy statunitense, e nel giro di breve tempo diventa a tutti gli effetti un pilota di aerei. Successivamente ottiene un Bachelor of Science presso l'Air Force Academy, e nel frattempo consegue un Master's degree in Psicologia Industriale alla Purdue University. Dopo gli studi accademiciDal 1975 al 1980 Sullenberger è impiegato come fighter pilot per l'Air Force a bordo di un McDonnell Douglas F-4 Phantom IIS; quindi, sale di grado e ottiene la qualifica di capitano. Dal 1980 in poi lavora per la US Airways. Nel 2007 è il fondatore e l'amministratore delegato della SRM, la Safety Reliability Methods, Inc., un'impresa specializzata nella sicurezza. L'evento del 15 gennaio 2009Il nome di Chesley Sullenberger sale agli onori delle cronache di tutto il mondo il 15 gennaio del 2009, giorno in cui è il pilota del volo commerciale US Airways 1549 partito dall'aeroporto La Guardia di New York con destinazione Charlotte, nel North Carolina. Il volo decolla alle ore 15.24 dall'aeroporto newyorchese, e un minuto più tardi tocca la quota di 700 piedi: Chesley, che ha 57 anni, è affiancato dal copilota Jeffrey B. Skiles, di 49 anni, alle sue prime esperienze su un A320, avendo ottenuto l'abilitazione a pilotare questo genere di mezzi da poco tempo. L'impatto con uno stormo di uccelliÈ proprio il copilota Skiles a trovarsi ai comandi al momento del decollo, ed è proprio lui a rendersi conto, a quota 3200 piedi, dello stormo di uccelli che si dirige contro il velivolo. Alle 15.27 la collisione con lo stormo provoca, nella sezione frontale del mezzo, alcune scosse molto forti: a causa dell'impatto le carcasse di vari uccelli investono i motori dell'apparecchio, i quali perdono potenza molto velocemente. A quel punto Chesley Sullenberger decide di riprendere subito i comandi, mentre Skiles intraprende la procedura di emergenza necessaria a far ripartire i motori, che intanto si sono definitivamente spenti. Pochi secondi più tardi, Chesley comunica, con il call sign "Cactus 1549", che l'aereo ha subìto un forte impatto con uno stormo di uccelli. Patrick Harten, controllore del traffico aereo, gli suggerisce la rotta da seguire per permettergli di tornare su una delle piste di atterraggio dell'aeroporto da cui il velivolo era partito poco prima. Il pilota, tuttavia, si accorge quasi immediatamente che un eventuale tentativo di atterraggio di emergenza a La Guardia non avrebbe un esito positivo, e riferisce di essere intenzionato a provare ad atterrare al Teterboro Airport in New Jersey. La struttura prescelta viene informata dal controllore di volo, ma Sullenberger poco dopo capisce che anche la distanza dal Teterboro Airport è comunque eccessiva per sperare in un buon esito. Insomma, nessun aeroporto può essere raggiunto. L'ammaraggio sull'HudsonIn quell'occasione l'aereo è obbligato, sei minuti dopo il decollo, a eseguire un ammaraggio di emergenza nel fiume Hudson. L'ammaraggio riesce alla perfezione (non ci sono vittime) proprio grazie all'abilità di Sullenberger: tutti i passeggeri - centocinquanta, nel complesso - e i membri dell'equipaggio - cinque - riescono a uscire dall'aereo posizionandosi sugli scivoli galleggianti e sulle ali, per poi essere tratti in salvo in breve tempo con l'aiuto di diversi battelli. Chesley Sullenberger eroe nazionaleSuccessivamente, Sullenberger riceve una telefonata del presidente degli Stati Uniti George W. Bush, che lo ringrazia per aver salvato le vite dei passeggeri; lo chiamerà anche il neo-presidente Barack Obama, che lo inviterà insieme al resto dell'equipaggio a prendere parte alla sua cerimonia di insediamento. Il 16 gennaio il Senato degli Stati Uniti approva una risoluzione per riconoscere e onorare Chesley Sullenberger, Skiles, l'equipaggio e i passeggeri. Il 20 gennaio Chesley è presente all'insediamento di Obama, mentre due giorni più tardi riceve dalla Guild of Air Pilots and Air Navigators una Masters Medal. I riconoscimenti e la riconoscenzaUn'altra cerimonia va in scena il 24 gennaio, nella città di Danville, in California (dove il pilota era andato a vivere, trasferendosi dal Texas): a Sullenberger vengono consegnate le chiavi della città, prima della nomina a ufficiale di polizia onorario. Il 6 giugno egli fa ritorno nella sua città natale, Denison, per prendere parte alle celebrazioni locali del D-Day; a luglio, poi, è a St. Louis, nel Missouri, percorrendo la parata di star del red carpet che precede l'All-Star Game della Major League Baseball. Inoltre, Chesley presta il volto a una campagna pubblicitaria per il St. Jude Children's Research Hospital. Pochi mesi più tardi, nella sala piloti dell'aeroporto La Guardia viene appeso un quadro su cui è rappresentata la procedura utilizzata da Sullenberger in occasione dell'ammaraggio, che viene poi riportata anche tra le procedure di emergenza dell'aeroporto. Il filmNel 2016 viene realizzato il film "Sully", biografia dedicata proprio al pilota eroe americano diretta e co-prodotta da Clint Eastwood e sceneggiata da Todd Komarnicki. A interpretare l'eroe protagonista è Tom Hanks. Il film si basa sull'autobiografia "Highest Duty: My Search for What Really Matters" (Massimo dovere: La mia ricerca di ciò che conta davvero) scritta dallo stesso Chesley Sullenberger insieme al giornalista Jeffrey Zaslow. ultimo aggiornamento: 04/11/2016 Fotografie di Chesley SullenbergerOggi, domenica 23 gennaio 2022 • S. Emerenziana, S. Doraldo, S. Amasio Si ricordano inoltre |
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