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William McKinley
Le riforme fiscali per la guida del paese
William McKinley nasce il 29 gennaio del 1843 a Niles nel nord est dell'Ohio. La sua famiglia di origini irlandesi è piuttosto numerosa, e lui è il settimo di ben nove figli. La sua carriera scolastica non procede in maniera regolare a causa dei suoi problemi di salute, e nel 1861 allo scoppio della guerra di secessione, si interrompe completamente perché William si arruola come volontario. Al termine del conflitto riceve una serie di onorificenze per il coraggio dimostrato in battaglia.
Alla fine della guerra pero' decide di riprendere gli studi e si laurea in giurisprudenza cominciando a esercitare l'avvocatura a Canton, nella contea di Stark. Grazie alla sua bravura viene scelto come pubblico ministero, carica che mantiene dal 1869 al 1871. Nello stesso periodo conosce ad un pic-nic Ida Saxton, la figlia di un facoltoso banchiere. I due diventeranno presto marito e moglie.
Prima di sposarlo, Ida svolge un'attività del tutto insolita per una donna all'epoca: lavora come cassiera in una banca di famiglia. Nonostante la forza di carattere, la morte delle due figlie, Ida (aprile-agosto 1873) e Katherine (1871-1875), e la morte della madre, ne precludono definitivamente la salute. Ida sviluppa l'epilessia e diventa totalmente dipendente dalle cure del marito.
William comincia negli stessi anni a interessarsi attivamente di politica schierandosi tra le file del partito repubblicano. Supporta infatti la corsa per la carica di governatore del suo vecchio comandante in guerra Rutherford Hayes. Quando quest'ultimo diventa presidente, William McKinley viene eletto alla camera dei rappresentanti. I suoi interessi riguardano soprattutto i temi economici. Diventa così uno dei principali fautori del protezionismo e delle misure che consistono nell'alzare i tassi doganali sulle importazioni per difendere la prosperità nazionale.
Nominato presidente della commissione sulle imposte dopo la rielezione del 1895, propone la McKinley Tariff che aumenta le tasse doganali a livelli mai raggiunti prima, diventando legge nel 1890.
Eletto governatore dell'Ohio, promuove una serie di importanti iniziative fiscali che contribuiscono alla notevole diminuzione del debito pubblico dello stato. Allo stesso tempo emana alcune leggi per diminuire le attività antisindacali degli imprenditori e crea l'arbitrato pubblico con il compito di gestire le controversie tra lavoratori e datori di lavoro. Le nuove leggi non riescono però a impedire lo sciopero dei minatori del carbone del 1894; uno sciopero così violento da costringerlo a richiedere l'intervento della Guardia Nazionale.
La situazione di questa classe di lavoratori è così difficile che nel 1895 decide di prestare loro aiuto. Dopo aver verificato il livello di indigenza degli scioperanti, dispone una raccolta fondi grazie alla quale riesce a soccorrere ben mille minatori.
Il successo politico ottenuto durante il mandato di governatore gli consente di correre per le elezioni presidenziali. La sua vittoria è nelle mani del consigliere Mark Hanna che gestisce una campagna da 3 milioni di dollari. A differenza del suo avversario democratico che macina chilometri per incontrare i suoi potenziali elettori, William McKinley rimane in Ohio a scrivere migliaia di lettere indirizzate al popolo repubblicano; lettere che si rivelano di grandissimo impatto.
Nel 1897 diviene il venticinquesimo tra i presidenti degli Stati Uniti d'America: si ritrova subito a dover affrontare la questione di Cuba, allora possedimento spagnolo. Gli interessi americani nell'isola e un'operazione militare del 1898 durante la quale muoiono 262 persone complicano la situazione. Hanna gli consiglia di non scendere in guerra, ma McKinley questa volta non lo ascolta.
Grazie all'abilità di uomini come il comandante Theodore Roosevelt il conflitto si rivela di breve durata. Il trattato di pace firmato a Parigi consegna nelle mani degli Stati Uniti anche Porto Rico, Guam e le Filippine.
Il successo della guerra gli fa ottenere facilmente la rielezione alle presidenziali del 1901: al suo fianco come vicepresidente ci sarà proprio Roosevelt. Durante entrambi i mandati continua a prendersi cura della moglie che lo segue devotamente in tutte le occasioni pubbliche. L'amore che lega i due è tale che quando durante un evento pubblico Ida è colta da uno spasmo derivante dalla sua malattia, William le copre delicatamente il volto per impedire ai presenti di vederne il viso deturpato del dolore.
Purtroppo il secondo mandato presidenziale si conclude tragicamente: il 6 settembre del 1901 viene colpito da due proiettili sparati da un anarchico di origine polacca, Leon Czolgosz, condannato poi alla sedia elettrica. William McKinley muore a Buffalo il 14 settembre 1901 a seguito delle ferite riportate. A succedergli come nuovo presidente degli Stati Uniti sarà Theodore Roosvelt.
Alla fine della guerra pero' decide di riprendere gli studi e si laurea in giurisprudenza cominciando a esercitare l'avvocatura a Canton, nella contea di Stark. Grazie alla sua bravura viene scelto come pubblico ministero, carica che mantiene dal 1869 al 1871. Nello stesso periodo conosce ad un pic-nic Ida Saxton, la figlia di un facoltoso banchiere. I due diventeranno presto marito e moglie.
Prima di sposarlo, Ida svolge un'attività del tutto insolita per una donna all'epoca: lavora come cassiera in una banca di famiglia. Nonostante la forza di carattere, la morte delle due figlie, Ida (aprile-agosto 1873) e Katherine (1871-1875), e la morte della madre, ne precludono definitivamente la salute. Ida sviluppa l'epilessia e diventa totalmente dipendente dalle cure del marito.
William comincia negli stessi anni a interessarsi attivamente di politica schierandosi tra le file del partito repubblicano. Supporta infatti la corsa per la carica di governatore del suo vecchio comandante in guerra Rutherford Hayes. Quando quest'ultimo diventa presidente, William McKinley viene eletto alla camera dei rappresentanti. I suoi interessi riguardano soprattutto i temi economici. Diventa così uno dei principali fautori del protezionismo e delle misure che consistono nell'alzare i tassi doganali sulle importazioni per difendere la prosperità nazionale.
Nominato presidente della commissione sulle imposte dopo la rielezione del 1895, propone la McKinley Tariff che aumenta le tasse doganali a livelli mai raggiunti prima, diventando legge nel 1890.
Eletto governatore dell'Ohio, promuove una serie di importanti iniziative fiscali che contribuiscono alla notevole diminuzione del debito pubblico dello stato. Allo stesso tempo emana alcune leggi per diminuire le attività antisindacali degli imprenditori e crea l'arbitrato pubblico con il compito di gestire le controversie tra lavoratori e datori di lavoro. Le nuove leggi non riescono però a impedire lo sciopero dei minatori del carbone del 1894; uno sciopero così violento da costringerlo a richiedere l'intervento della Guardia Nazionale.
La situazione di questa classe di lavoratori è così difficile che nel 1895 decide di prestare loro aiuto. Dopo aver verificato il livello di indigenza degli scioperanti, dispone una raccolta fondi grazie alla quale riesce a soccorrere ben mille minatori.
Il successo politico ottenuto durante il mandato di governatore gli consente di correre per le elezioni presidenziali. La sua vittoria è nelle mani del consigliere Mark Hanna che gestisce una campagna da 3 milioni di dollari. A differenza del suo avversario democratico che macina chilometri per incontrare i suoi potenziali elettori, William McKinley rimane in Ohio a scrivere migliaia di lettere indirizzate al popolo repubblicano; lettere che si rivelano di grandissimo impatto.
Nel 1897 diviene il venticinquesimo tra i presidenti degli Stati Uniti d'America: si ritrova subito a dover affrontare la questione di Cuba, allora possedimento spagnolo. Gli interessi americani nell'isola e un'operazione militare del 1898 durante la quale muoiono 262 persone complicano la situazione. Hanna gli consiglia di non scendere in guerra, ma McKinley questa volta non lo ascolta.
Grazie all'abilità di uomini come il comandante Theodore Roosevelt il conflitto si rivela di breve durata. Il trattato di pace firmato a Parigi consegna nelle mani degli Stati Uniti anche Porto Rico, Guam e le Filippine.
Il successo della guerra gli fa ottenere facilmente la rielezione alle presidenziali del 1901: al suo fianco come vicepresidente ci sarà proprio Roosevelt. Durante entrambi i mandati continua a prendersi cura della moglie che lo segue devotamente in tutte le occasioni pubbliche. L'amore che lega i due è tale che quando durante un evento pubblico Ida è colta da uno spasmo derivante dalla sua malattia, William le copre delicatamente il volto per impedire ai presenti di vederne il viso deturpato del dolore.
Purtroppo il secondo mandato presidenziale si conclude tragicamente: il 6 settembre del 1901 viene colpito da due proiettili sparati da un anarchico di origine polacca, Leon Czolgosz, condannato poi alla sedia elettrica. William McKinley muore a Buffalo il 14 settembre 1901 a seguito delle ferite riportate. A succedergli come nuovo presidente degli Stati Uniti sarà Theodore Roosvelt.
ultimo aggiornamento: 02/04/2012
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