Jordan BelfortUn lupo a Wall StreetJordan Belfort nasce il 9 luglio 1962 a New York, figlio di Max e Leah, due amministratori. Inizia a lavorare come telefonista presso una società di brokeraggio, la "LF Rothschild": trovatosi a stretto contatto con un mondo in cui gli investitori riescono a realizzare profitti facili e significativi in poco tempo e senza correre rischi, decide di fondare a sua volta una compagnia, la "Stratton Oakmont", pur non disponendo di particolari conoscenze in materia. Il suo scopo è, banalmente, quello di guadagnare molti soldi nel minor tempo possibile. All'inizio, l'obiettivo viene raggiunto: Jordan Belfort accumula denaro su denaro, che immancabilmente spende in ogni genere di lusso, dai Rolex alle ville, dalle Ferrari alla droga, oltre che in donne. Arriva addirittura a classificare le prostitute d'alto bordo come i titoli del mercato azionario ("pink sheet" per quelle che chiedono meno di cento dollari, "nasdaq" per quelle che chiedono tra i trecento e i cinquecento dollari, "blue chip" per quelle che chiedono di più), in un vortice di divertimento senza limiti. Non mancano - tra le sue proprietà - gli yacht, tra i quali il Nadine, originariamente costruito per Coco Chanel: nel giugno del 1996 l'imbarcazione affonda al largo della costa orientale della Sardegna a causa delle cattive condizioni del mare e di un'avaria del motore. A salvare i passeggeri, incluso lo stesso Jordan, è la nave San Giorgio della Marina Militare italiana, in collaborazione con una motovedetta della capitaneria di porto di Olbia. A bordo del panfilo, lungo 52 metri, ci sono poco meno di una ventina di persone: i naufraghi vengono prelevati da due elicotteri e messi in salvo. La nave, invece, raggiunge il fondale marino, a più di un chilometro di profondità. L'episodio, tuttavia, non scalfisce minimamente il ricco newyorchese, che prosegue nei suoi investimenti fasulli. A favorire il successo di Jordan Belfort non sono abilità o conoscenza straordinarie, ma semplicemente una tecnica ben nota tra i truffatori, il cosiddetto pump & dump: la "Stratton Oakmont", in pratica, fa salire il prezzo delle azioni che acquista, per poi rivenderle ai suoi clienti (con notevoli plusvalenze) certi di compiere un ottime affare. Nel momento in cui le azioni vengono vendute, il prezzo non è più sostenuto da nessuno, e immediatamente le quotazioni crollano. La truffa di Belfort, che guadagna cinquanta milioni di dollari all'anno a spese dei suoi clienti, viene scoperta ben presto dall'Fbi e dalla Sec (la Consob statunitense): incriminato per riciclaggio di denaro sporco e frode nel 1998 (dopo aver causato perdite intorno ai duecento milioni di dollari), viene condannato a ventidue mesi di detenzione (pena ridotta in virtù della sua totale collaborazione con l'Fbi). Una volta uscito di prigione, Jordan Belfort è un personaggio conosciuto in tutto il mondo, al punto che decide di raccontare la propria storia in due libri, "The wolf of Wall Street" ("Il lupo di Wall Street") e "Catching the wolf of Wall Street ("Acchiappando il lupo di Wall Street"), pubblicati in più di quaranta Paesi. In seguito intraprende la carriera di speaker motivazionale, e nel suo lavoro insegna ai clienti come arrivare al successo in maniera etica e rispettando la legge. Nel 2013, alla sua storia viene dedicato anche un film diretto da Martin Scorsese, intitolato - appunto - "The wolf of Wall Street": a impersonare Jordan Belfort è Leonardo DiCaprio. ultimo aggiornamento: 08/01/2014 Oggi, domenica 9 luglio 2017 • S. Veronica Giuliani, S. Letizia, S. Clelia Si ricordano inoltre |
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