Michele EmilianoMichele Emiliano nasce il 23 luglio del 1959 a Bari, figlio di un calciatore professionista. Dopo aver passato alcuni anni della propria infanzia a Bologna, nel 1968 fa ritorno nella propria città natale, dove - favorito dalla sua statura elevata - decide di dedicarsi alla pallacanestro. La carriera di magistratoIscrittosi all'università alla facoltà di giurisprudenza, si laurea nel 1983 e inizia a lavorare in qualità di praticante per un avvocato. All'età di ventisei anni, tuttavia, supera il concorso in magistratura e lascia la pratica. Trasferitosi ad Agrigento, dove ha modo di conoscere Rosario Livatino e Giovanni Falcone per il suo lavoro in Procura, nel 1988 si sposa con Elena. Un paio di anni più tardi comincia a lavorare presso la procura di Brindisi, specializzandosi nella lotta alla mafia. Nel 1995 Michele Emiliano diventa sostituto procuratore della Dda, la Direzione Distrettuale Antimafia, a Bari, e mantiene tale incarico fino al 2003, quando decide di dedicarsi alla politica. Michele Emiliano sindaco di BariProprio nel 2003 si candida, per la coalizione di centrosinistra, a sindaco di Bari. In occasione delle elezioni amministrative che vanno in scena il 12 e il 13 giugno del 2004 Emiliano sconfigge Luigi Lobuono, candidato proposto dal centrodestra, già al primo turno, conquistando poco meno del 54% delle preferenze. Ottiene un buon risultato anche di lista con Lista Emiliano per Bari, la sua lista civica, che si aggiudica il maggior numero di eletti in consiglio comunale. A partire dal 2005 è delegato dell'Anci - l'Associazione Nazionale Comuni Italiani - per le politiche per il Mezzogiorno. Dal mese di marzo del 2007 diventa coordinatore dei sindaci delle città metropolitane. Pochi giorni dopo viene nominato anche presidente del Consorzio per l'area di sviluppo industriale di Bari. Il secondo mandatoNell'ottobre dello stesso anno Michele Emiliano viene eletto segretario regionale del Pd, sconfiggendo il senatore Antonio Gaglione. Mantiene tale incarico fino al 2009, anno in cui diventa presidente del partito in Puglia e si candida di nuovo alle elezioni comunali come sindaco di Bari. Questa volta non riesce a vincere al primo turno, dove si ferma al 49% dei voti, ma sconfigge il candidato del centrodestra Simeone Di Cagno Abbrescia al ballottaggio, ottenendo oltre 30mila voti in più rispetto al suo avversario. Mentre Emiliano è primo cittadino, la giunta comunale del capoluogo pugliese approva il Documento Programmatico Preliminare del nuovo Piano Urbanistico Generale, che viene promosso anche dal consiglio comunale e che prende il posto del Prg precedente risalente addirittura al 1965, quando fu realizzato dall'architetto Ludovico Quaroni. Il nuovo piano urbanistico intende mettere in atto una riqualificazione del territorio comunale per il settore ambientale e per le periferie. Gli anni 2010Nel 2011 il sindaco fonda Emiliano Per La Puglia, movimento concepito con l'obiettivo di stimolare il dialogo tra posizioni politiche differenti. Nel gennaio dell'anno successivo viene inserito, dal sondaggio Governance Poll commissionato dal "Sole 24 Ore", sul podio dei sindaci più amati d'Italia, insieme con Flavio Tosi, primo cittadino di Verona, e Vincenzo De Luca, primo cittadino di Salerno. Nel 2014 viene indicato come sindaco più amato d'Italia dall'indagine di Datamedia Ricerche Monitorcittà Aree Metropolitane. Dopo aver lasciato la carica di primo cittadino viene nominato, a titolo gratuito, assessore alla legalità e alla polizia municipale per la città di San Severo, in provincia di Foggia. Le elezioni regionali in PugliaNel 2015 lascia l'assessorato e vince le primarie del Partito Democratico in Puglia diventando il candidato del partito alla presidenza della Regione. Si presenta alle elezioni che si svolgono il 31 maggio di quell'anno sostenuto, oltre che dal Pd, anche dai Popolari per l'Italia, dal Partito Comunista d'Italia e da diverse liste civiche (Emiliano Sindaco di Puglia che raccoglie il Partito del Sud, l'Italia dei Valori e Scelta Civica; La Puglia con Emiliano; Popolari, che comprende l'Udc; e Noi a Sinistra per la Puglia, che include Sel). Michele Emiliano viene eletto presidente della regione Puglia con il 47% delle preferenze. Presenta - tra l'altro - una proposta per la de-carbonizzazione degli impianti dell'Ilva di Taranto che fa riferimento al denaro investito per la creazione del Tap. Poi firma il Patto per la Puglia con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in virtù del quale vengono sbloccati due miliardi e 700 milioni di euro provenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. Emiliano contro RenziA dispetto di questo accordo, tuttavia, i suoi rapporti con il capo del governo sono spesso complicati, e raggiungono l'acme della tensione in occasione del referendum relativo alla durata delle trivellazioni in mare, promosso proprio da Emiliano e contrastato da Renzi. Nel corso della campagna referendaria, il politico pugliese accusa in più occasioni il governo di aver pensato una norma volta a favorire esclusivamente le aziende petrolifere. Tali dissidi si ripetono nell'autunno e nell'inverno del 2016, in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre relativo alla riforma Boschi. Michele Emiliano si esprime in maniera esplicita a favore del No, e quindi in contrasto con la linea del premier e della segreteria del suo partito. Non solo: nello stesso periodo il presidente della Regione si batte per lo stanziamento nella legge di bilancio di una somma di 50 milioni di euro per la sanità tarantina. Tale stanziamento viene negato dal governo. Nel febbraio del 2017, in seguito alle dimissioni di Matteo Renzi dalla segreteria del Pd, Michele Emiliano ufficializza la propria candidatura alla segreteria. A correre per la guida del partito ci sarà anche il Ministro Andrea Orlando, e nuovamente Renzi, che si ricandida. ultimo aggiornamento: 25/02/2017 Oggi, domenica 23 luglio 2017 • S. Apollinare, S. Brigida, S. Liborio Si ricordano inoltre |
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