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I privilegi “blindati” del ceto politico abruzzese. Acerbo: “Lo Statuto non consente referendum anticasta”

Posted: 07 May 2012 07:37 AM PDT

PESCARA – “La casta abruzzese – nel mentre fingeva asperrimi scontri – si è dimostrata molto furba e lungimirante nel salvaguardare i propri privilegi”. Lo sostiene Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Rifondazione comunista, attenendosi a quanto scritto nello Statuto della regione Abruzzo approvato nel 2006 e pubblicato sul Bura n.1 del 10 gennaio 2007, in particolare all’articolo 76 che ha per oggetto “i limiti del referendum abrogativo” e che include tra le materie che non possono essere oggetto di richiesta "le leggi previste dal Titolo II", relativo al Consiglio Regionale. Tale titolo recita al comma 4 dell'articolo 30: "Le indennità del Consigliere sono stabilite con legge”.

In Abruzzo non è dunque possibile promuovere referendum sul trattamento economico dei consiglieri, come è avvenuto in questi giorni in Sardegna con il referendum “anticasta”, che tra le altre cose, al quesito 8, colpisce le indennità dei consiglieri regionali.

“Faccio presente che una cosa – ha affermato il consigliere Prc – è inserire nello Statuto il principio che comunque a chi svolge un compito così impegnativo va garantita un'indennità, altra è impedire che il popolo possa mettere in discussione e abolire trattamenti economici che sono ben superiori a quelli che ricevono docenti universitari o primari ospedalieri”.

“Ovviamente – ha concluso Acerbo – il Consiglio regionale potrebbe modificare lo Statuto e in settimana depositerò una proposta in tal senso anche se ho seri dubbi che trovi il sufficiente consenso in aula”.Similar Posts:

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Omicidio Rigante, Codici: “Tra qualche giorno la tensione si abbasserà e vergognosamente tornerà tutto come prima”

Posted: 07 May 2012 05:22 AM PDT

PESCARA – “La rabbia e l'amarezza di chi combatte da tempo questa battaglia in estrema solitudine ed anche e soprattutto quando i riflettori sono spenti è tanta. Si, perché solo alcuni mesi fa, quando non v'erano tanti riflettori su Pescara, mentre noi combattevamo la stessa battaglia che si combatte oggi, alcuni vertici delle forze dell'ordine rispondendo alle nostre richieste dissero che ‘alcuni stavano allarmando la massaia’ (riferiti a noi) e che io stavo veicolando una informazione distorta nel dire che Pescara viveva una emergenza sicurezza”. “Non possiamo tacere sulle immani responsabilità in capo ai vertici delle istituzioni” .

È la denuncia di Codici, l’organizzazione che da anni si batte per la tutela dei diritti dei cittadini e della legalità, che così si esprime a seguito dell’omicidio di Domenico Rigante, ribadendo, come già denunciato precedentemente, “le gravissime responsabilità in capo alle istituzioni”, e lanciando ancora una volta l’emergenza sicurezza e l’ allarme sociale a Pescara. Il timore del leader di Codici, Domenico Pettinari, è il ritorno di una generale incuranza appena passata la tempesta, quando caleranno i livelli di tensione: “Nel silenzio assordante di tutti rimarranno come sempre sul campo di battaglia a fronteggiare la malavita e a rischiare in prima persona i cittadini che vivono nelle zone a rischio della città in particolar modo il popolo di fontanelle, il popolo di rancitelli, zanni e san donato. Per noi la mobilitazione non è mai finita. Per noi non c'è tregua. Per noi domani è un nuovo giorno di lotta in mezzo ai criminali, nei quartieri a rischio a continuare a ricevere segnalazioni e a predisporre denunce alle autorità competenti”.

Pettinari parla delle richieste avanzate da Codici per fronteggiare l’emergenza criminalità, ma bloccate dalle istituzioni competenti, che pare  sottovalutino il problema: “Avevamo chiesto postazioni fisse h24 ( nei quartieri a rischio) che naturalmente all'occorrenza potevano anche pattugliare come sperimentato a fontanelle. Non ci è stato concesso. Non possiamo non arrabbiarci nel constatare che a fontanelle, ad esempio, nel periodo in cui sotto nostra costrizione continua venne distaccata l'unità fissa di polizia con i militari, il problema sicurezza era quasi del tutto risolto perché i criminali del posto si sentivano braccati minuto dopo minuto. Dopo solo due mesi di attività la pattuglia è stata rimossa, e tutto è tornato come prima”.
“Avevamo chiesto gli sfratti degli abusivi pluripregiudicati. Ne hanno fatto solo alcuni e tra l'altro verso i meno peggio. Ora solo perché c'è un morto ‘in mezzo ai piedi’ vediamo la politica locale svegliarsi da un lungo sonno e dichiarare che da domani bisogna sollecitare l'Ater ad intervenire con gli sfratti , la stessa Ater presso cui solo un mese fa abbiamo appurato che non era possibile procedere con gli sfratti”.

“Perché ieri si è tolta una unità fissa di polizia che tanti frutti stava dando e che impegnava un solo poliziotto e due militari quindi manco a dire uno spreco insopportabile di risorse, ed oggi si è impegnato il reparto mobile con decine di uomini ? Perché il reparto mobile viene impiegato solo oggi, ieri le cose forse erano diverse? E se dovessimo scoprire che il reparto mobile presente oggi nei quartieri a rischio tra una decina di giorni dovesse andar via cosa dovremmo pensare? Dovremmo forse pensare che lo si è impiegato non per risolvere il problema sicurezza ma solo per prevenire possibili scontri tra faide opposte?
E questo significherebbe risolvere il problema sicurezza in città”?

“Io penso – ha concluso Pettinari – che se le forze di polizia si fossero preoccupate nel passato della emergenza sicurezza in alcune zone della città, iniziando almeno col riconoscere il problema chiamandolo per nome come oggi si preoccupano del problema degli scontri, forse le cose avrebbero preso una piega diversa”.Similar Posts:

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Omicidio Rigante: la fuga di Ciarelli. La ricostruzione della Polizia.

Posted: 07 May 2012 04:21 AM PDT

Massimo Ciarelli al momento dell'arresto

PESCARA – Ieri mattina, mentre la città protestava per la morte di Domenico Rigante, il Capo della Mobile Pierfrancesco Muriana e il Questore Paolo Passamonti hanno tenuto la conferenza stampa nella quale hanno ricostruito gli ultimi momenti della fuga di Massimo Ciarelli. Sull’uomo, rinchiuso nel carcere di Vasto, gravano le accuse di omicidio, tentato omicidio, porto abusivo d’armi e violazione di domicilio.

LA FUGA – Ciarelli, immediatamente dopo la sparatoria, fugge impaurito dalla sua amante, una ballerina di un night di Silvi; è spaventato, impaurtio, “sa di averla fatta grossa” come rivela lo stesso Muriana. La Polizia gli è subito piombata addosso, facendogli terra bruciata intorno. Sono stati pedinati familiari, amici, a Campobasso, a Foggia, su tutta la riviera adriatica. L’uomo stava tentando, il giorno dell’arresto, di farsi consegnare da un parente cibo e vestiti puliti, operazione immediatamente intercettata dalla Polizia che seguiva da giorni l’uomo. Vistosi braccato, Ciarelli si arrende consegnandosi sabato pomeriggio alla Polizia. ”Questo è il mio ultimo giorno di libertà“, ha detto al momento dell’arresto.

IL MOVENTE – La Polizia sta cercando di fare luce in particolare sul movente che avrebbe scatenato la vendetta di Ciarelli. Probabilmente una rissa, avvenuta sabato 30 aprile nei vicoli di Pescara vecchia, fra il gruppo rom, a cui apparteneva Ciarelli, e i gemelli Rigante; uno scontro tra bande a cui, al momento, non sarebbe possibile ricollegare nessun altra motivazione ulteriore.

LO SCAMBIO DI PERSONA – Resta da chiarire, in particolar modo, il famoso scambio di persone che avrebbe portato la morte del fratello Domenico al posto di Antonio. Infatti, secondo la Polizia, Ciarelli stava cercando i “gemelloni” e non uno in particolare; notizia confermata anche da molti testimoni presenti sulla scena del delitto. Ora si attendono la fine delle indagini: in particolare, per quanto riguardo l’auto usata dai complici di Ciarelli per la fuga e ritrovata in via Caduti per Servizio, è stato chiamato il nucleo della scientifica della Marche, mentre è ancora in corso l’identificazione dei complici di Ciarelli, presenti al momento dell’omicidio. Proprio su questo punto il Capo della mobile ha lanciato un appello agli amici della vittima: “Chi oggi sta in piazza a chiedere giustizia deve fare un atto di giustizia e raccontare quello che ha visto. Chi sa parli. Ognuno ha visto un frammento di quanto è accaduto e mettendo insieme i vari tasselli crediamo di aver ricostruito con precisione quello che è successo”.Similar Posts:

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Amministrative 2012, Montesilvano e Spoltore al voto. Alle 12 affluenza in calo

Posted: 06 May 2012 09:13 AM PDT

È cominciata oggi alle 8 la corsa verso Palazzo di città in due comuni dell'area metropolitana: Montesilvano e Spoltore. Dopo una campagna elettorale come al solito frizzante che ha visto i candidati soffermarsi spesso su temi che trasversalmente sono stati giudicati 'vincenti' – uno su tutti la trasparenza -, entro domani Spoltore avrà una nuova coalizione alla guida della città mentre per Montesilvano, comune con più di 15 mila abitanti, c'è l'ipotesi ballottaggio.

Alle 12 di oggi in entrambe le realtà metropolitane i dati sull'affluenza segnano un decremento rispetto alle ultime elezioni: -2,9 punti percentuale a Montesilvano, passata dal 14,58% all'11,68% di oggi; - 3,27 per Spoltore, passata da 14,02% delle ultime elezioni a 10,75% di oggi.

Seggi aperti fino alle 22 di oggi. Domani sarà invece possibile votare dalle 7 alle 15, subito dopo inizieranno le operazioni di scrutinio. Se a Montesilvano uno dei candidati non dovesse raggiungere il 50% + 1 dei voti si andrà al ballottaggio, previsto nei 15 giorni successivi lo spoglio.

LO SPECIALE AMMINISTRATIVE 2012. TUTTI I CANDIDATI E LE LISTE.Similar Posts:

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