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Vin Diesel
Mente sana in corpo sano
Nato a New York il 18 luglio del 1967, Vin Diesel (il cui nome originale è Mark Vincent Sinclair III) è un attore, sceneggiatore, produttore e regista cinematografico statunitense che ha raggiungo il successo mondiale agli inizi del Duemila, in virtù della sua partecipazione come interprete in "Fast and furious".
Nato nella Grande Mela da mamma dominicana (ma con origini siciliane) e padre sconosciuto, Diesel cresce sin da piccolo in un ambiente decisamente multiculturale e aperto (la madre è astrologa e psichiatra): egli stesso si descriverà spesso, nelle interviste, come "una persona di diverse etnie". Cresciuto con Paul, suo fratello gemello, e gli altri due suoi fratelli Samantha e Tim, il piccolo Vincent incontra il mondo della recitazione per la prima volta a soli sette anni, in occasione di una rappresentazione teatrale cui prende parte, "Dinosaur Door", in scena al teatro di Greenwich Village di New York.
In realtà, il contatto con il palco in origine non è dei più felici, in quanto Vin è obbligato a far parte di questa recita per bambini insieme con alcuni amici e suo fratello gemello solo come punizione per aver danneggiato la struttura del teatro qualche tempo prima. L'esibizione davanti agli spettatori, però, affascina il piccolo Diesel a tal punto che egli desidera iniziare subito a studiare recitazione.
La passione per la recitazione, così, prosegue nel corso degli anni, fino a quando, durante gli anni del college, Vincent non inizia a scrivere alcune sceneggiature. Nei primi anni Novanta, dunque, Diesel si dedica con entusiasmo all'attività, diventando un film-maker a tutti gli effetti e facendo le prime apparizioni come comparsa: nel 1990, in "Risvegli", ricopre il trascurabile ruolo di un inserviente in un ospedale.
Pochi anni più tardi, arriva il momento della svolta: nel 1994, infatti, Vin Diesel sceneggia e dirige "Multi-facial", cortometraggio che, a dispetto del budget risicatissimo (poco più di tremila dollari) l'anno successivo viene proiettato al Festival di Cannes. È in questo periodo che l'attore assume il nome di Vin Diesel: per sbarcare il lunario, Vincent lavora come buttafuori in un nightclub della Grande Mela, il "Tunnel", in un ambiente in cui si è soliti chiamarsi per soprannomi. E così, Vin Diesel nasce dall'abbreviazione di Vincent, il suo vero nome, e dal nickname Diesel, con cui i suoi amici lo qualificavano per riferirsi alla sua forza e alla sua energia senza freni.
Nel 1997, Diesel riesce a dirigere il primo vero lungometraggio: si tratta di "Strays", una pellicola drammatica che mette in scena l'esistenza tragica del boss di una gang. Il film, in realtà, ottiene un riscontro decisamente modesto, eppure da esso Mtv decide di realizzare una serie tv. L'anno successivo, Diesel incontra il cinema con la "c" maiuscola. Steven Spielberg, infatti, ha avuto modo di vedere il suo "Multi-facial" e ne è rimasto positivamente impressionato: per questo ha deciso di chiamarlo a vestire i panni del militare Caparzo in "Salvate il soldato Ryan". Spielberg desidera Diesel a tal punto da aver fatto aggiungere appositamente la sua parte nella sceneggiatura dopo averlo scritturato.
Sul finire degli anni Novanta, a cavallo con il nuovo millennio, per Vin arrivano chiamate sempre più importanti: non solo il doppiaggio de "Il gigante di ferro", film d'animazione del 1999, ma anche il ruolo da co-protagonista in "1 chilometro da Wall Street".
È il 2000: nello stesso anno, Diesel interpreta Riddick, criminale spaziale nel fantascientifico "Pitch black", film a basso costo che però diventa un cult nel giro di pochi mesi. L'anno successivo, il 2001, è quello della consacrazione planetaria: Diesel impersona Dominic Toretto nel movimentato "Fast and furious", che solo negli Stati Uniti incassa qualcosa come duecento milioni di dollari.
A questo punto l'attore, ormai uno dei gioielli di Hollywood, può permettersi di scegliere i copioni che preferisce, selezionando solo quelli che gradisce veramente: e così, nel 2002 interpreta Xander Cage, un agente segreto, in "xXx", ma rifiuta di far parte del sequel di "Fast and furious", "2 fast 2 furious". Allo stesso modo, viene declinata l'offerta di far parte del seguito di "xXx" . Partecipa, invece, al sequel di "Pitch black", "The chronicles of Riddick", e a "Il risolutore", pellicola dalla sceneggiatura poco apprezzata dalla critica, in cui Diesel interpreta Vetter, un poliziotto.
Dopo aver rifiutato una partecipazione a "Doom", nel 2005 l'attore diventa il protagonista di "Missione Tata", pellicola che combina azione, inseguimenti e ironia, pensata soprattutto per un pubblico familiare: la sua intenzione, infatti, è quella di scrollarsi di dosso lo stereotipo da duro, e dimostrare di essere in grado di ricoprire ruoli diversi.
E così, nel 2006 arriva la chiamata per "Prova a incastrarmi", pellicola di Sidney Lumet in cui veste i panni di Giacomo "Jackie" Di Norscio: Diesel, mettendo in mostra notevoli abilità da trasformista, interpreta un personaggio più grasso e vecchio di lui, decisamente lontano dallo stereotipo di duro cui ha abituato il suo pubblico. La critica approva la sua performance, ma il film non convince il pubblico, e gli incassi sono modesti.
Dopo un piccolo cameo in "The fast and the furious: Tokyo drift", Diesel si dedica all'attività di produttore, e si dedica a "Hitman - L'assassino", tratto direttamente dal videogioco omonimo che mette in scena l'Agente 47. Il ruolo di protagonista, inizialmente pensato per lo stesso Diesel, viene poi attribuito a Timothy Olyphant.
Il 2008 è l'anno di "Babylon A.D.", in cui a Vin spetta il ruolo di Toorop, il protagonista, mentre il 2009 porta un altro successo mondiale con "Fast & furious - Solo parti originali". Dominic Toretto sbanca ancora il botteghino, con incassi addirittura superiori ai precedenti episodi, al punto da convincere Diesel a co-produrre il quinto episodio, intitolato semplicemente "Fast & furious 5".
Seguito da circa trentadue milioni di fan su Facebook, Diesel è un vero e proprio appassionato del gioco di ruolo "Dungeons & Dragons", al punto da scrivere la prefazione del volume "30 years of adventure: a celebration of Dungeons & Dragons". Padre di una bambina, Hania Riley, avuta dalla modella Paloma Jimenez, in Italia l'attore è stato doppiato da Massimo Corvo (in "Pitch black", "Missione tata", "The chronicles of Riddick", "Babylon A.D." e nella serie di "Fast and furious"), da Francesco Pannofino (in "xXx", "Prova a incastrarmi" e "Il risolutore"), da Valerio Sacco (in "Compagnie pericolose"), da Nanni Baldini (in "1 chilometro da Wall Street") e da Pasquale Anselmo (in "Salvate il soldato Ryan").
Fisico scolpito, voce dura e profonda, Diesel ha rappresentato per anni il classico energumeno del grande schermo, un Van Damme meno bravo nelle arti marziali o uno Steven Seagal calvo. Il suo merito è stato quello di liberarsi in tempo dallo stereotipo che Hollywood gli stava incollando addosso, trovando produzioni differenti che gli hanno permesso di mettere in mostra la sua versatilità in qualità di attore. Anche se sembra difficile crederlo, Diesel è un intellettuale con i muscoli.
Nato nella Grande Mela da mamma dominicana (ma con origini siciliane) e padre sconosciuto, Diesel cresce sin da piccolo in un ambiente decisamente multiculturale e aperto (la madre è astrologa e psichiatra): egli stesso si descriverà spesso, nelle interviste, come "una persona di diverse etnie". Cresciuto con Paul, suo fratello gemello, e gli altri due suoi fratelli Samantha e Tim, il piccolo Vincent incontra il mondo della recitazione per la prima volta a soli sette anni, in occasione di una rappresentazione teatrale cui prende parte, "Dinosaur Door", in scena al teatro di Greenwich Village di New York.
In realtà, il contatto con il palco in origine non è dei più felici, in quanto Vin è obbligato a far parte di questa recita per bambini insieme con alcuni amici e suo fratello gemello solo come punizione per aver danneggiato la struttura del teatro qualche tempo prima. L'esibizione davanti agli spettatori, però, affascina il piccolo Diesel a tal punto che egli desidera iniziare subito a studiare recitazione.
La passione per la recitazione, così, prosegue nel corso degli anni, fino a quando, durante gli anni del college, Vincent non inizia a scrivere alcune sceneggiature. Nei primi anni Novanta, dunque, Diesel si dedica con entusiasmo all'attività, diventando un film-maker a tutti gli effetti e facendo le prime apparizioni come comparsa: nel 1990, in "Risvegli", ricopre il trascurabile ruolo di un inserviente in un ospedale.
Pochi anni più tardi, arriva il momento della svolta: nel 1994, infatti, Vin Diesel sceneggia e dirige "Multi-facial", cortometraggio che, a dispetto del budget risicatissimo (poco più di tremila dollari) l'anno successivo viene proiettato al Festival di Cannes. È in questo periodo che l'attore assume il nome di Vin Diesel: per sbarcare il lunario, Vincent lavora come buttafuori in un nightclub della Grande Mela, il "Tunnel", in un ambiente in cui si è soliti chiamarsi per soprannomi. E così, Vin Diesel nasce dall'abbreviazione di Vincent, il suo vero nome, e dal nickname Diesel, con cui i suoi amici lo qualificavano per riferirsi alla sua forza e alla sua energia senza freni.
Nel 1997, Diesel riesce a dirigere il primo vero lungometraggio: si tratta di "Strays", una pellicola drammatica che mette in scena l'esistenza tragica del boss di una gang. Il film, in realtà, ottiene un riscontro decisamente modesto, eppure da esso Mtv decide di realizzare una serie tv. L'anno successivo, Diesel incontra il cinema con la "c" maiuscola. Steven Spielberg, infatti, ha avuto modo di vedere il suo "Multi-facial" e ne è rimasto positivamente impressionato: per questo ha deciso di chiamarlo a vestire i panni del militare Caparzo in "Salvate il soldato Ryan". Spielberg desidera Diesel a tal punto da aver fatto aggiungere appositamente la sua parte nella sceneggiatura dopo averlo scritturato.
Sul finire degli anni Novanta, a cavallo con il nuovo millennio, per Vin arrivano chiamate sempre più importanti: non solo il doppiaggio de "Il gigante di ferro", film d'animazione del 1999, ma anche il ruolo da co-protagonista in "1 chilometro da Wall Street".
È il 2000: nello stesso anno, Diesel interpreta Riddick, criminale spaziale nel fantascientifico "Pitch black", film a basso costo che però diventa un cult nel giro di pochi mesi. L'anno successivo, il 2001, è quello della consacrazione planetaria: Diesel impersona Dominic Toretto nel movimentato "Fast and furious", che solo negli Stati Uniti incassa qualcosa come duecento milioni di dollari.
A questo punto l'attore, ormai uno dei gioielli di Hollywood, può permettersi di scegliere i copioni che preferisce, selezionando solo quelli che gradisce veramente: e così, nel 2002 interpreta Xander Cage, un agente segreto, in "xXx", ma rifiuta di far parte del sequel di "Fast and furious", "2 fast 2 furious". Allo stesso modo, viene declinata l'offerta di far parte del seguito di "xXx" . Partecipa, invece, al sequel di "Pitch black", "The chronicles of Riddick", e a "Il risolutore", pellicola dalla sceneggiatura poco apprezzata dalla critica, in cui Diesel interpreta Vetter, un poliziotto.
Dopo aver rifiutato una partecipazione a "Doom", nel 2005 l'attore diventa il protagonista di "Missione Tata", pellicola che combina azione, inseguimenti e ironia, pensata soprattutto per un pubblico familiare: la sua intenzione, infatti, è quella di scrollarsi di dosso lo stereotipo da duro, e dimostrare di essere in grado di ricoprire ruoli diversi.
E così, nel 2006 arriva la chiamata per "Prova a incastrarmi", pellicola di Sidney Lumet in cui veste i panni di Giacomo "Jackie" Di Norscio: Diesel, mettendo in mostra notevoli abilità da trasformista, interpreta un personaggio più grasso e vecchio di lui, decisamente lontano dallo stereotipo di duro cui ha abituato il suo pubblico. La critica approva la sua performance, ma il film non convince il pubblico, e gli incassi sono modesti.
Dopo un piccolo cameo in "The fast and the furious: Tokyo drift", Diesel si dedica all'attività di produttore, e si dedica a "Hitman - L'assassino", tratto direttamente dal videogioco omonimo che mette in scena l'Agente 47. Il ruolo di protagonista, inizialmente pensato per lo stesso Diesel, viene poi attribuito a Timothy Olyphant.
Il 2008 è l'anno di "Babylon A.D.", in cui a Vin spetta il ruolo di Toorop, il protagonista, mentre il 2009 porta un altro successo mondiale con "Fast & furious - Solo parti originali". Dominic Toretto sbanca ancora il botteghino, con incassi addirittura superiori ai precedenti episodi, al punto da convincere Diesel a co-produrre il quinto episodio, intitolato semplicemente "Fast & furious 5".
Seguito da circa trentadue milioni di fan su Facebook, Diesel è un vero e proprio appassionato del gioco di ruolo "Dungeons & Dragons", al punto da scrivere la prefazione del volume "30 years of adventure: a celebration of Dungeons & Dragons". Padre di una bambina, Hania Riley, avuta dalla modella Paloma Jimenez, in Italia l'attore è stato doppiato da Massimo Corvo (in "Pitch black", "Missione tata", "The chronicles of Riddick", "Babylon A.D." e nella serie di "Fast and furious"), da Francesco Pannofino (in "xXx", "Prova a incastrarmi" e "Il risolutore"), da Valerio Sacco (in "Compagnie pericolose"), da Nanni Baldini (in "1 chilometro da Wall Street") e da Pasquale Anselmo (in "Salvate il soldato Ryan").
Fisico scolpito, voce dura e profonda, Diesel ha rappresentato per anni il classico energumeno del grande schermo, un Van Damme meno bravo nelle arti marziali o uno Steven Seagal calvo. Il suo merito è stato quello di liberarsi in tempo dallo stereotipo che Hollywood gli stava incollando addosso, trovando produzioni differenti che gli hanno permesso di mettere in mostra la sua versatilità in qualità di attore. Anche se sembra difficile crederlo, Diesel è un intellettuale con i muscoli.
ultimo aggiornamento: 20/05/2012
Oggi, mercoledì 18 luglio 2012 • S. Rufillo, S. Calogero, S. Teodosia, S. Colomba, S. Gonerio
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