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Frere Roger di Taizé

Oasi per le anime

Frere Roger di Taizé
Roger Schutz (il nome completo è Roger Louis Schutz-Marsauche) nasce il 12 maggio 1915 a Provence, un piccolo paese della Svizzera francese. La madre, Amelie Marsauche, di origine francese, è una appassionata di musica che, prima di sposarsi, ha studiato canto a Parigi, sognando di diventare una cantante solista; il padre, un pastore svizzero, specializzato in esegesi del Nuovo Testamento.

La musica ha, nella famiglia di Roger, un'importanza del tutto particolare: la sorella della nonna materna aveva superato brillantemente un esame di virtuosismo al pianoforte con Von Bulow (che fu suo maestro) e Franz Liszt; Genevieve, sorella di Roger, prima di recarsi a vivere col fratello a Taizè pensava di intraprendere la carriera concertistica. A Taizè la musica sarà uno strumento di preghiera assolutamente privilegiato grazie ai celebri canti composti dai fratelli della comunità.

Tra i ricordi più cari e indelebili alla memoria di Roger c'è quello della nonna materna, Marie-Louise Marsauche-Delachaux. Rimasta vedova, all'inizio del primo conflitto mondiale vive nella Francia del Nord, a pochi chilometri dal fronte, dove combattono tre dei suoi figli. Alcune bombe cadono un giorno sulla sua casa: nonostante questo, decide di continuare a vivere lì con una nuora. La sua casa diventa rifugio per chi fugge dalla guerra: donne incinte, vecchi, bambini. Quando il pericolo aumenta fino a diventare troppo elevato è convinta a fuggire a Parigi con la nuora.

Terminato il conflitto, raggiunge la figlia Amelie in Svizzera. Il suo più grande desiderio rimarrà, per tutta la vita, che i cristiani si ricongiungano tra di loro, in modo da scongiurare conflitti così crudeli come quello cui lei aveva assistito. Proprio per rendere visibile questo profondo desiderio di riconciliazione la donna, di origine protestante, comincia a frequentare la Chiesa cattolica.

Anni dopo Frere Roger si rivolgerà a Giovanni Paolo II con queste parole: "Posso dirle che, seguendo le orme di mia nonna, ho trovato la mia identità di cristiano riconciliando all'interno di me stesso la corrente di fede delle mie origini evangeliche con la fede della Chiesa cattolica, senza rottura di comunione con nessuno".

Durante l'adolescenza, Roger si ammala di tubercolsi polmonare. Ha diverse ricadute, che gli fanno temere di essere sul punto di perdere la vita. Guarito dopo qualche anno, vorrebbe iscriversi alla facoltà di Lettere per diventare scrittore, contro la volontà del padre, che lo vuole teologo.
Partito per Parigi, porta un suo scritto, "Evoluzione di una giovinezza puritana", composto durante la malattia, alla Nouvelle Revue Francaise, destando l'attenzione di Jean Paulhan. Questo intellettuale desidera pubblicarlo, a patto che Roger cambi il finale. Rendendosi conto che non sarebbe mai stato in grado di modificarlo Roger abbandona la carriera di scrittore e si iscrive a Teologia, che frequenta a Losanna e a Strasburgo, nonostante, all'inizio, si senta poco attratto verso questi studi.

Da anni Roger matura il desiderio di creare una comunità, dove vivere concretamente, nella preghiera, la riconciliazione proposta nel Vangelo, accogliendo i più bisognosi.
Siamo nel 1940: la Seconda guerra mondiale è ormai scoppiata; Roger parte in bicicletta alla ricerca di una casa nella quale realizzare questo suo antico sogno. Dopo aver girato a lungo, la trova in un piccolo e sperduto villaggio posto su di una collina nei pressi di Cluny: Taizè.

Viene convinto che quello è il luogo giusto da un episodio curioso: una donna del posto, Henriette Ponceblanc, lo invita a pranzo; durante il pasto gli dice: "Resti qui, siamo così soli". A Roger sembra che sia stato Cristo a parlare attraverso quella donna, e decide di sistemarsi in quel paese, acquistando la casa di una signora che vive a Lione.

Comincia ad accogliere e nascondere fuggiaschi, in particolare ebrei. In continuo pericolo di vita, nel novembre 1942 Roger accompagna dei profughi senza documenti al confine svizzero. I tedeschi, proprio allora, occupano interamente la Francia: avvisato che la Gestapo ha perquisito per due volte la casa di Taizè, decide di restare in Svizzera.

Mentre viveva nel paesino francese aveva scritto un libretto, "Note explicative", in cui chiariva il suo ideale di vita. Pubblicato a Lione grazie all'interessamento dell'abbé Couturier, è letto da due studenti, Pierre Souvairan e Max Thurian, che raggiungono Roger a Ginevra e decidono di vivere con lui. Tornati a Taizè nel 1944, ottengono un "ordine di missione" che permette loro di circolare liberamente per la Francia in aiuto ai più bisognosi.

Nelle vicinanze di Taizè si aprono due campi per prigionieri tedeschi; utilizzando lo speciale "lasciapassare" i tre (a cui nel frattempo si è aggiunto Daniel de Montmollin), ricevono il permesso di ospitare quei prigionieri a casa loro la domenica, per offrirgli un pasto e per un momento di preghiera. A Taizè, arrivano anche dei bambini rimasti senza genitori, di cui si occupa la sorella di Roger, Genevieve.

Nel 1948 la chiesa del paesino di Taizè, grazie ad una autorizzazione firmata dal nunzio a Parigi Angelo Giuseppe Roncalli (poi papa Giovanni XXIII), viene messa a disposizione per la preghiera della piccola comunità; a Pasqua 1949, proprio in quella chiesa, i fratelli si impegnano per tutta l'esistenza a vivere di grande semplicità nel celibato.

Frere Roger e i suoi fratelli vengono ricevuti in Vaticano da papa Pio XII; nel 1958 sono accolti da Giovanni XXIII, a cui rimarranno particolarmente legati. Celebre è una frase con cui papa Roncalli saluta il gruppetto: "Ah, Taizè, quella piccola primavera!".

Nel settembre 1960, mentre il Vaticano prepara il concilio ecumenico Vaticano II, Taizè ospita per tre giorni vescovi cattolici e pastori protestanti: è la prima volta che accade un fatto del genere dalla separazione del sedicesimo secolo.
Frere Roger partecipa con frere Max a tutto il Concilio Vaticano II, aperto il 10 ottobre 1962 da Giovanni XXIII, e concluso quattro anni dopo da Paolo VI.

Taizè diventa un luogo sempre più conosciuto. Sempre più giovani vi giungono in cerca di ristoro spirituale e di pace. I fratelli decidono così di ampliare i luoghi per accogliere gli ospiti e di costruire una chiesa, che viene chiamata "Chiesa della Riconciliazione". E' inaugurata il 6 agosto 1962, festa della Trasfigurazione, e per l'occasione è organizzato un altro incontro ecumenico con rappresentanti delle chiese cattolica, ortodossa, protestante e anglicana.

Nel 1969 un medico belga si unisce ai fratelli come membro della comunità: è il primo componente di confessione cattolica. A partire dal 1978 i fratelli di Taizè progettano un "pellegrinaggio di fiducia sulla terra": dal 28 dicembre al 1 gennaio, al fine "di stimolare i giovani perché divengano, a casa loro, creatori di pace, portatori di riconciliazione e di fiducia sulla terra", la comunità si trasferisce nelle principali capitali europee per portare il suo messaggio di pace.

In occasione di questi incontri frere Roger scrive una lettera, da un luogo di assoluta povertà, che diverrà oggetto di riflessione per i giovani riuniti e la comunità stessa. Questa tradizione ha inizio nel 1976, quando frere Roger vive per un periodo in una bidonville di Calcutta, dove conosce Madre Teresa, con la quale intreccia un'amicizia che durerà fino alla morte della suora nel 1997.

Dal 1985 "il pellegrinaggio di fiducia sulla terra" diventa intercontinentale: la città scelta per l'incontro non è più europea, ma indiana: Madras.
Giunge a Taizè nel frattempo un numero sempre maggiore di giovani dai paesi allora sotto il regime comunista, con i quali la comunità ha stretto negli anni, silenziosamente ma con costanza, solidi rapporti di amicizia. Nel 1987 i fratelli della comunità organizzano a Lubiana un incontro di giovani dell'Est e dell'Ovest. Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989, la città scelta per l'annuale pellegrinaggio di fiducia è Wroclaw, in Polonia. Nel 1990 sarà Praga, poi Budapest.

Nel tempo i fratelli di Taizè sono aumentati e oggi comprendono non solo monaci di fede cattolica e protestante, ma anche anglicani. Essi non accettano nessun tipo di regalo per se stessi e rinunciano alle loro eredità personali per farne dono ai più poveri. Si guadagnano da vivere con il proprio lavoro. Hanno aperto alcune piccole fraternità in Asia, Africa e Sud America, dove alcuni di loro condividono le condizioni disagiate dei più poveri, cercando di essere una presenza di amore e carità. Dal 1966 collaborano con Taizè anche un gruppo di suore della congregazione di Saint-Andrè, fondata nel 1212.

Frere Roger ha scritto diversi libri, caratterizzati da uno stile semplice, immediato, e da riflessioni brevi, poetiche e intense. Tra i titoli più importanti : "Le fonti di Taizè" (1952), che indica l'essenziale della vocazione dei fratelli di Taizè; "Vivere l'oggi di Dio" (1959); "Dinamica del provvisorio" (1965); "Violenza dei pacifici" (1968); "La tua festa non abbia fine" (1971), con cui frere Roger comincia ad alternare pagine di riflessione a pagine tratte dal proprio diario; "Stupore di un amore" (1979); "Il suo amore è un fuoco" (1988); "Dio non può che amare" (2001). Importanti anche due libri scritti con Madre Teresa di Calcutta, "Maria, Madre delle riconciliazioni" (1989) e "La preghiera, freschezza di una sorgente" (1992). Nel luglio 2005 è stato pubblicato in Francia "Pressens-tu un bonheur", disponibile anche in italiano con il titolo: "Avverti una felicità?"; a ottobre 2005, sempre in Francia, è uscito "Prier dans le silence du coeur", presto disponibile in italiano.

Frere Roger ha ricevuto numerosi premi per la sua attività in difesa della pace e della fratellanza tra i popoli. Ricordiamo in particolare il Premio della pace dei Librai Tedeschi nel 1974; il Premio UNESCO per l'educazione alla pace nel 1988; il Premio per la Difesa della Dignità Umana dall'Università Saint John nel 2003.

Frere Roger muore il 16 agosto 2005, ucciso mentre è in preghiera nella Chiesa della Riconciliazione di Taizè.

Testo originale a cura di Stefano Galazzo
ultimo aggiornamento: 01/12/2005


 

Oggi, martedì 12 maggio 2015 • S. Leopoldo, Ss. Nereo e Achille, S. Domitilla

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